1. "preludi per orgia a villa mary"


    Data: 05/08/2023, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    ... il pezzo di sopra.
    
    Si tirò fuori dalla gonna che stava sulle sue pantofole e si girò, mostrando un delizioso lato B tondo, che spiccava su due belle cosce.
    
    Ero sbalordito dal lavoro fatto dall'estetista e, nel contempo, una tangibile eccitazione si stava manifestando nei miei pantaloni.
    
    "Mi rivesto?" chiese, guardandomi questa volta negli occhi.
    
    "Sarebbe un peccato mortale, sei troppo bella per privarmi, fin da subito, del piacere di ammirarti! Faresti per me un ultimo sforzo?" aggiunsi.
    
    Capì e, davvero inaspettatamente, si avvicinò offrendosi a me.
    
    Mi alzai dal divano e la strinsi forte: da come mi si abbandonò, capii che veramente voleva.
    
    Le slacciai il reggipetto e lei lo tolse via. Le tette morbide e grosse bianchissime, contrastavano con le areole scure, sormontate da capezzoli ben evidenti.
    
    Ormai eravamo in un punto di non ritorno e fu lei, ancora in slip, a guidarmi in camera da letto.
    
    Fu ancora lei a spogliarmi: la camicia volò subito sul letto, dove, sedutasi, mi attirò a sé.
    
    Avevo ancora i pantaloni, ma fu velocissima ad abbassarne la cerniera ed a liberare il mio uccello, ormai durissimo.
    
    Lo prese in mano e, prima di portarselo alle labbra, se lo strofinò tra le tette e sui capezzoli.
    
    Poi, ...
    ... mentre mi abbassavo i pantaloni, cominciò a baciare e leccare la cappella.
    
    Fui nudo in un attimo e la stesi sul letto; mi posizionai al suo fianco a sessantanove.
    
    Era dolcissima: la vagina, oltre che profumare di donna in calore, era già abbondantemente bagnata di umori densi e prelibati.
    
    Un suo guizzo, quando lambii il clitoride, mi spinse a portarmi su di lei, nella posizione del missionario; le aprii le gambe e me le sistemai sulle spalle. Entrai in lei e lessi sul suo volto una smorfia di piacere/dolore, ma mi fermai solo quando fui tutto dentro.
    
    Davvero le era mancato molto il cazzo: gridava e smaniava sotto di me, mentre ritmavo una lentissima cavalcata; con le mani sul mio culo mi stringeva a se. Venne con un sospiro profondissimo, mordendomi le labbra che erano unite alle sue.
    
    Ero rimasto in lei continuando a scoparla; aveva gli occhi chiusi ed appariva serena e soddisfatta.
    
    Volevo e dovevo sborrare; mi sfilai e mi avvicinai alle sue bellissime tette. Fu Leda a prenderselo in mano e a stringerselo tra le mammelle.
    
    Venni quasi subito e gli spruzzi le imbrattarono collo e viso. Continuò a sorprendermi: tirò fuori la lingua e leccò il mio sperma.
    
    Era davvero soddisfatta e, fatto strano, continuava a darmi del lei. 
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