1. Storia di una moglie fedele


    Data: 03/08/2023, Categorie: Cuckold Autore: Bullatipico, Fonte: RaccontiMilu

    ... Camminò lentamente nell’ampio salotto debolmente illuminato dalle luci della piscina e dalla luna. Osservava l’elegante arredamento e le fotografie. Tutto molto sobrio ed austero, mai pacchiano. Uno sciaquettio la destò dai suoi pensieri. Quasi fosse una ladra si acquattò dietro un ampio divano. Il rumore veniva dalla piscina, qualcuno stava nuotando. Non poteva che essere Andrea. Dopo pochi minuti, restando sempre nascosta nella penombra, ebbe conferma della sua ipotesi. Andrea si issò sul bordo della piscina. Il suo cuore si bloccò e sentì le crepe aprirsi nella diga eretta per contenere la libido. Infatti, Andrea era nudo. Completamente nudo. Evidentemente non era l’unica che soffriva il caldo. Il fisico era atletico come quella notte nella doccia. Nel gioco di luci dell’illuminazione della piscina si vedeva il suo cazzo ballare ad ogni passo mentre camminava verso la sdraio dove l’ombra di un asciugamano giaceva. Era come paralizzata, guardò pure quelle natiche muscolose che le passarono davanti qualche metro più avanti. Alla vista di quel bel culo la diga si ruppe. Sentì la morsa allo stomaco che ben conosceva e che era riuscita a reprime in maniera tanto efficace fino ad ora, esplose in tutta la sua forza. Sentii un incredibile calore giungerle dal basso ventre. Si era eccitata, si era eccitata terribilmente. Sentiva un fortissimo bisogno di infilarsi qualcosa dentro. Mentre formulava questi pensieri libidinosi si accesero le luci del soggiorno.
    
    Si sentiva come i ...
    ... cerbiatti quando rimangono paralizzati dai fari del camion. Gli occhi erano sbarrati e lei era paralizzata. Andrea era lì, a pochi metri, davanti a lei che la fissava. L’asciugamano era appoggiato alla sua spalla sinistra, alcune goccioline ancora imperlavano il suo corpo e i suoi capelli corti. Non diede segno di sorpresa, era come se l’avesse fiutata, come se sapeva che lei era li. Lei non capì più nulla, l’occhio cadde subito a quel bel cazzone che notò essere già gonfio, seppur ancora cadente verso il basso. Il suo sguardo salì verso l’addome piatto, le spalle larghe e infine verso lo sguardo. Quello sguardo. Quello sguardo che la faceva bagnare nelle sue fantasie autoerotiche. Quello sguardo che ora era fisso su di lei. Non disse nulla, lei mormorò qualcosa di incomprensibile, senza distogliere lo sguardo dal suo. Incuteva timore, quasi paura, quello sguardo e quel viso di solito così cortese e disponibile, quel viso era completamente trasformato, ora esprimeva ferocia, lussuria’ e sesso. Quello era lo sguardo dell’incarnazione del sesso animalesco e selvaggio. Ora le era vicino, a pochi centimetri, non se ne era nemmeno accorda di quanto fosse vicino. Ora il suo cazzo puntava verso l’alto, verso di lei. Era un’erezione da manuale, duro, possente, con una grossa cappella violacea in cima. Sentii le sue mani appoggiarsi sulle sue spalle che la spinsero verso il basso. No, doveva scappare. E allora perché si stava accucciando? Ora il maestoso cazzo di Andrea era a pochi ...
«12...91011...14»