Intervista a una trans - 3
Data: 28/07/2023,
Categorie:
Trans
Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69
... incantato a guardarmi. Un uomo innamorato che non mi vede per come sono, ma per come lui vuole che io sia e da inizio alla mia trasformazione.
Un passo ci separa, lui lo fa e mi bacia teneramente sulla bocca, quasi con timore che mi possa rompere, come una fragile porcellana di Capodimonte. Questo shock dura però pochi secondi, il tempo di prendergli dalle mani le rose e mi sento stretta in una morsa, le dita sono artigli che mi segnano la pelle. Mi sta divorando come il suo cibo preferito, anche più, l’unico suo cibo. Vorrei gioirne, ma mi sta facendo male e riesco a dirlo a mezza voce.
- Mario, mi fai male.
E mi affloscio, mi sgonfio, tutta l’aria è uscita dai miei polmoni dicendo queste ultime parole, ma riesco a sentire, con un tono implorante, queste sue.
- Scusami, perdonami, amore mio, ho un fuoco dentro. Imparerò a controllarlo.
E mi sento trasportare come un fuscello e adagiare sul letto della mia camera.
- Vedi, ti ho portato in braccio, come una vera sposa, ho varcato la soglia e ora sarai mia.
E nel dirlo, si spoglia completamente. È la prima volta che lo vedo nudo, sto ammirando la sua forte struttura fisica, vorrei azzardare un confronto con la mia gracilità ma gli occhi vengono calamitati dal sesso in erezione e non riesco più a distoglierne lo sguardo. Lui vede la mia fissità e abbozza un sorriso.
- Amore mio non avere paura, sarò molto delicato, tu mi devi volere dentro di te, anzi faremo una cosa, non sarò io a entrare dentro di te ...
... ma tu dilatandoti che mi ci farai entrare. E questo ti aiuterà, mettine in abbondanza.
E mi mette in mano un astuccio di crema.
Con l’astuccio in mano mi alzo, vado in bagno e socchiudo la porta. Non voglio farmi vedere da lui trafficare con il mio organo ricettivo, come lui lo ha chiamato. Guardandomi riflessa nello specchio, poggiata su una sola gamba perché l’altra l’ho alzata da terra e piegata per allargare le natiche, introduco il beccuccio nel mio sfintere e premo. Uso il dito indice per raccogliere gli sbavi di crema, lo introduco nel culo per depositarcela e non sento il dito, ma una frescura e una specie di insensibilità, quasi che il culo, non sia il mio e quindi non mi dà segnali. È la capacità della crema, anestetizzante oltre che lubrificante.
Con questa sensazione rientro nella mia stanza e vedo Mario che si è ben sistemato al centro del letto, con un cuscino dietro la schiena un po' rialzata, poggiata contro la testata del letto. Il resto del corpo è allungato, il sesso già gonfio poggia sul ventre.
Allarga le braccia e mi invita a salire sul letto.
- Vieni piccioncina, sali sul letto e mettiti a cavallo.
Ho in dosso il jock-strap che non fa vedere il mio sesso e la fascetta sul torace che, stretta come è, mi ha gonfiato il petto come una femminuccia in boccio.
- Sì, così, un piede di qua e uno di là e piega le ginocchia, abbassati, ti guido io.
Così dicendo, allunga le mani in alto, mi stringe tra le dita i capezzoli e mi tira giù. ...