Intervista a una trans - 3
Data: 28/07/2023,
Categorie:
Trans
Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69
Il giorno del mio diciottesimo compleanno, la maggiore età, lo festeggiai, si fa per dire, senza tante emozioni con mia madre e Mario. Quello vero, quello della mia rinascita, ci sarebbe stato il giorno dopo, solo con lui.
Avevo ricevuto precise istruzioni su come prepararmi all’incontro che riguardavano essenzialmente il mio aspetto esteriore e gli indumenti, pochi in verità e molto ridotti, che avrei indossato.
C’era poi la scatolina di cartone con il suo contenuto e il foglio con su scritto il PS:
“Devo spiegarti cosa fare con la peretta? Il tuo organo ricettivo deve essere pulito, pulitissimo.”
Ero solo in casa, mia madre a lavoro e Mario ancora non mi aveva mandato il messaggio con l’orario del suo arrivo, eppure, quando entrai in bagno con la scatola della peretta, chiusi la porta a chiave. La tolsi dalla scatola e me la rigirai tra le mani, ero già nudo. Davanti allo specchio, guardavo la peretta, la schiacciavo facendone uscire l’aria e poi allentavo facendola riempire di nuovo. Fissavo negli occhi la mia immagine riflessa e aprii un monologo silenzioso, fatto di pensieri che si stavano scrivendo dentro la mia testa, che né io, né altri avremmo potuto cancellare.
Mi sembrava di declamare i comandamenti della sodomizzazione a cui mi stavo preparando.
Non potrai dire sono stato violentato.
Non potrai dire non ero consapevole.
Non potrai dire non sapevo cosa stessi facendo.
Perché lo sapevo, lo volevo, ero pronto a farlo.
Riempii il ...
... lavandino di acqua tiepida, mi lubrificai l’ano con la crema. Feci uscire tutta l’aria dalla peretta e la riempii di acqua. Alzai una gamba verso l’alto, divaricandola, par allargare le natiche, avvicinai la cannula della peretta al buco del culo, la introdussi e la svuotai. Ancora riempii, introdussi e svuotai la peretta fino a che riuscii a trattenere, poi alzai la tavoletta della tazza, mi sedetti, rilassai l’ano e scaricai.
Continuai e smisi quando l’acqua dell’ultima scarica uscì limpida. Il mio organo fecale era ora pulito, pulitissimo.
Ritornai a guardarmi allo specchio, avvertii una differenza, il mio organo era ora pronto per un’altra funzione, stava diventando, da organo espulsivo, un “organo ricettivo” che da Francesco mi avrebbe cambiata in Gessica.
Interviene nel suo ruolo l’intervistatore e dice
- Ti do un suggerimento, per renderlo più incisivo, raccontalo al presente, rivivilo e faccelo rivivere come se accadesse adesso.
Arriva il messaggio che sono già pronta. Quello che deve essere sia. Ho addosso il jock – strap e la fascetta a cui ho cucito un gancio al punto giusto. Mi metto la parrucca bionda, di per sé già bastevole per un cambio di genere. Faccio un leggero ritocco agli occhi e alle labbra e sono pronta per la mia nuova identità, da Francesco a Gessica, e vado incontro al futuro.
Quando suonano alla porta, il mio cuore fa un balzo, devo trattenerlo portandomi una mano al petto. Apro. Mario è sulla porta con un mazzo di rose rosse. È rimasto ...