La vendetta di un impiegato, da vittima a carnefice – Capitolo 7
Data: 27/07/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: duke69, Fonte: EroticiRacconti
Intanto, Esteban aveva finito di mangiare il dolce e ridacchiava esternando il suo stato di eccitazione:
“Porca troia! Mi è diventato duro di nuovo…vedere questa troia succhiare il cazzo mi ha fatto veramente arrapare! Che ne dici Ilenia: ti va di farmi un bel pompino?”
Ilenia, con aria decisa gli diede il benservito:
“Scordatelo, maiale!”
“Vabbè, pazienza! vuol dire che mi sbatterò nuovamente la mammina…ma questa volta voglio farle il culo!”
Pochi minuti dopo, nel momento in cui il respiro di Simone si faceva più affannato, l’uomo sfilò il membro dalla bocca di Monica e venne copiosamente sul piatto in cui era posta la banana.
“Oh siii!!! Cazzo che sborrata! Mangia tutto troia! Voglio vedere il piatto pulito!”
Monica nel silenzio più totale e sotto lo sguardo divertito di Esteban e Simone mangiò tutto il contenuto del piatto fino a leccare ogni singola goccia di sperma depositata sopra. Ilenia, il cui volto era solcato da una lacrima, era sempre più determinata a farsi carico delle pene della madre, ormai portata ad uno stato avanzato di degradazione.
In preda ad una sfrenata eccitazione, alimentata dall’oscena vista dello spettacolo offerto da Monica e Simone, Esteban si alzò dalla sedia e, direzionandosi all’altro capo del tavolo in cui era seduta Monica, si rivolse a Simone:
“Scusa Simone non vorrei approfittare della tua ospitalità, ma prima di prendere il caffè vorrei dare un'altra ripassata a questa troia.”
“Ma certo amico mio! I suoi ...
... buchi sono a tua disposizione, usali come più ti fa piacere.”
Monica, ubbidiente come Ilenia nemmeno potesse immaginare, si sollevò dalla sedia, mentre Esteban si levava la camicia, e si lasciò trascinare verso la camera vicina tirata per i capelli dal portoricano.
Poco dopo Ilenia e Simone, che erano rimasti seduti a tavola, poterono udire quanto già successo prima di pranzo: gemiti, lamenti e forti pacche sulla pelle. Esteban dimostrava che il suo soprannome “il Toro” era calzante: martellava come un matto instancabilmente. Gli orgasmi di Monica si succedevano senza sosta riducendola man mano come uno straccio, finché dopo un breve intervallo silenzioso si sentì la sua supplica ad Esteban:
“Oddio!!! Il culo no… mi fa ancora male!”
In breve tempo le urla di piacere di Monica si tramutarono in urla di sofferenza che diedero a Ilenia la spinta per concedersi a Simone:
“Ti prego Simone! Fallo smettere, le sta spaccando il sedere! Farò qualcosa io, se me lo concedi…ti prego!”
Sentite queste parole Simone volle chiarire alcune cose:
“Non rinuncerò a lei nemmeno con il tuo sacrificio, almeno per il momento. Tua madre è stata e probabilmente è ancora una bastarda che deve redimersi per tutti i soprusi commessi. Valuterò io volta per volta quando puoi sostituirti a lei. È chiaro?”
“Si, ho capito!”
“Quello che faremo a lei, lo faremo allo stesso modo a te, per cui non credere sia una passeggiata e…mi aspetto massima ubbidienza, diventerai la mia cagnetta ...