In sala prove
Data: 23/07/2023,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: PrecumKing, Fonte: RaccontiMilu
... di sottecchi le sue forme, celate sotto i jeans larghi e le felpone che Laura indossa regolarmente. Non di rado chiacchierando con Massimo abbiamo scherzato sulla possibilità che a Laura, pur essendo fidanzata, piacessero le donne e che nemmeno lei ne fosse consapevole. In effetti all’apparenza ci sarebbe ben poco da fantasticare: un corpo solido, irrobustito dall’attività fisica; capelli di un bel castano un po’ sotto le spalle ma quasi sempre raccolti in un’anonima coda di cavallo; occhiali dalla montatura un po’ vecchiotta e mai un filo di trucco. L’unico dettaglio che è impossibile celare sotto gli abiti larghi e l’atteggiamento dimesso, la rotonda formosità di un seno generoso e rigoglioso da ventiduenne. Le mie fantasie dunque, soffocate da un lato dalla mia proverbiale sfiducia in me stesso e dall’altro dal mio altrettanto proverbiale codice morale, si sono limitate a patetiche sbirciatine da adolescente, ma in fondo mi dico che va bene così. Rimugino su queste riflessioni mentre percorro in auto i pochi chilometri che dividono casa mia dalla sala prove e parcheggio nel primo posto disponibile. Scendo lungo la scivola immersa nel buio che porta al nostro garage/sala prove, guidato dalla sottile lama di luce che filtra dal portoncino semichiuso, e trovo Massimo e Laura all’opera: pc acceso, cavetti collegati, dita sul basso. Saluto, prendo posto sul seggiolino della batteria e le registrazioni proseguono. Per fortuna stasera è previsto un solo brano, non ci dovrebbe ...
... volere molto, e difatti con un paio d’ore di lavoro Laura termina le sue parti e rimette a posto le sue cose per andarsene. “Scusate se vado via di corsa, ma sono raffreddata e ho lasciato mia mamma sola a casa”, dice a mo’ di scusa. “Tranquilla, non c’è problema”, rispondiamo quasi all’unisono io e Massimo. Laura indossa il cappotto, si mette il basso in spalla ed esce dalla sala, lasciando socchiusa la doppia porta che dà sull’anticamera che collega all’uscita. Io e Massimo mettiamo via cavetti e pc, chiacchierando del più e del meno, io indosso il giubbotto prendendo bonariamente in giro Massimo, che per qualche motivo a me oscuro si rifiuta di indossare indumenti pesanti in inverno, e ci prepariamo a uscire e chiudere tutto. Non appena chiudiamo la doppia porta della sala, che si apre verso l’esterno e quindi nasconde parte dell’anticamera, vediamo qualcosa che ci lascia entrambi sconvolti, immobili e incapaci di dire una parola. Sul divanetto che usiamo per rilassarci durante le pause tra una prova e l’altra c’è distesa Laura, completamente nuda. I suoi vestiti sono poggiati sulla custodia del basso, in un angolo; si è sciolta i capelli, che le ricadono dolcemente sulle spalle, e una ciocca le ricade sugli occhiali che ha tenuto indosso, nascondendo parzialmente uno sguardo che non le avevo mai visto prima d’ora: è malizioso e audace, sicuro e leggermente sfottente. Né io né Massimo riusciamo a pronunciare una sola parola, si tratta di un avvenimento troppo inaspettato, ...