1. Linda la nerd – Capitolo 9


    Data: 22/07/2023, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... all’inguine una di quelle macchine per il sottovuoto…
    
    Forse solo in Mauro l’eiaculazione precoce poteva essere considerato un pregio. Dopo una decina di colpi inferti al sesso della ragazza gliene diede uno ancora più forte che la fece strillare, poi si fermò, appiattendosi contro di lei, i seni bollenti che si schiacciavano contro il petto dell’uomo.
    
    – Ti vengo dentro, bella figa. – commentò lui, chiudendo gli occhi e lasciandosi sfuggire un grugnito di piacere.
    
    Francesca non aveva avuto bisogno dell’avviso, sentendo il cazzo dentro di lei come percorso da una vibrazione e poi un liquido caldo invaderle la figa. Sperò con tutta l’anima che Mauro avesse finito.
    
    E fu così. L’uomo sembrava non conoscere il concetto di coccole, o anche solo di ringraziamento: una volta raggiunto l’orgasmo, lasciò il seno su cui sarebbe rimasto il segno per qualche giorno, tolse la mano dalle labbra della ragazza, che respirò avida di ossigeno, e fuoriuscì da lei quasi si fosse accorto all’improvviso di aver penetrato per errore il tubo di scolo di una fogna.
    
    Lei, improvvisamente libera, senza il doloroso sostegno di lui, con le gambe che le cedettero, si accasciò sulla pila di bancali, afferrando i rampicanti e ritrovandosi il viso nelle foglie secche e i nidi di uccello dismessi. – Cazzo… – sibilò, stordita, mentre sentiva il seme di Mauro cominciare a colarle fuori dalle grandi labbra e scivolare lungo la gamba destra.
    
    Mauro aveva indossato di nuovo i pantaloni e se li stava ...
    ... allacciando. Alzò lo sguardo verso la ragazza che aveva appena devastato per due secondi di piacere. Lei lo fissava a sua volta, la bocca aperta, sul viso sudato l’espressione di chi è appena sfuggito dagli alieni per un soffio e non riusciva a crederci. Lui sorrise, di nuovo quell’osceno ghigno. – Ti è piaciuto, bella figa. – constatò, incapace di comprendere che una donna avrebbe potuto preferire qualcosa di diverso da un avambraccio conficcato nel proprio sesso.
    
    Francesca non rispose, sia per la mancanza di fiato, sia per il fatto che le uniche parole che le giravano nella mente riguardavano la sfrenata vita sessuale della madre di Mauro e sarebbe stato meglio non scatenare la sua ira: dopo la sua passera, non voleva che anche il resto del suo corpo venisse martoriato.
    
    – Tommaso Varotto. – ripeté, finendo di alzare la cerniera lampo. Senza salutare o aiutare la ragazza, si voltò e si diresse verso l’uscita del vicolo, ma dopo qualche passo si fermò, girandosi verso Francesca. Il ghigno si era allargato ancora di più. – Adesso sai cosa fare se hai bisogno di me. – Poi si voltò e uscì dal passaggio.
    
    Francesca rimase forse un minuto appoggiata a quella puzzolente catasta di bancali marci e lerci, cercando di non mettersi a singhiozzarsi. Sentì la macchina del suo orribile scopatore accendersi e un attimo dopo le gomme stridere mentre abbandonava il parcheggio.
    
    Non aveva mai sperimentato un dolore simile alla fica, e sperò che non sarebbe mai più accaduto. Anche il ...