Il Gioco – Schiavo di un Hacker
Data: 21/07/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Sensazioni
Autore: NuovoMenestrello, Fonte: RaccontiMilu
... cui era arrivato era “ordiniperte@gmail.com” e il testo recitava: “So che ti è piaciuto, ma ti piacerà ancora di più quello che dovrai fare per me. D’ora in poi se il mio schiavo, altrimenti invierò il video della tua performance ai tuoi colleghi, ai tuoi amici, alla tua famiglia… Come al prenderebbero? Mentre ci pensi ecco il tuo primo ordine. Oggi, a lavoro, recupera un evidenziatore e vai in bagno, lo infili nel tuo culetto, quasi tutto, ti rialzi i boxer e il pantalone e torni al tuo lavoro. Lo tieni dentro per un paio d’ore e poi puoi rimuoverlo. Un compito semplice per iniziare. Se non lo fai lo saprò” Come aveva fatto ad avere quella foto? Avrebbe davvero mandato tutto alle persone intorno a lui. Non voleva crederci e non voleva cedere a ricatti. No. Non avrebbe assecondato quei desideri, anche se qualcosa in lui lo desiderava. Cancellò la mail e andò a lavoro.
Durante il giorno osservò l’evidenziatore un paio di volte, ma alla fine tornò a casa senza aver ubbidito a quello che voleva essere il suo nuovo padrone. Ci vuole molto di più per piegarmi, si disse. Al ritorno, passò a salutare sua madre. La trovò col cellulare in mano, perplessa. – Patrizio, vieni a vedere questa strana mail. Sullo schermo campeggiava una mail con un allegato da parte di “ordiniperte@gmail.com”. Non c’era oggetto o testo, solo un allegato che, però, dava errore quando veniva aperto. – Forse un’ordine che hai fatto online e c’è un errore nella fattura? – disse lui cercando di ...
... sminuire la faccenda.
Appena tornato a casa guardò le mail, sapeva cosa avrebbe trovato. “Ordiniperte” era tornato a farsi vivo: “La prossima volta l’allegato non darà errore e non sarà solo a tua madre. Lo vedranno tutti. Quindi ascoltami bene, fai ciò che ho ordinato e ringrazia perché è solo l’inizio, è una cosa facile. Dimenticavo, come punizione per aver disobbidito, domani dovrai anche fare una foto al tuo culetto con dentro l’evidenziatore e inviarmela” Patrizio degluttì.
Il giorno dopo, a lavoro, verso le 11 andò alla scrivania di una sua collega. Una ragazza carina, che aveva sempre un sorriso per lui e una penna quando la sua era scarica. – Mi presteresti l’evidenziatore? – Certo – disse lei sorridendo – di che colore? – Non importa, sul serio… Prese l’evidenziatore e tornò al suo posto, attese qualche minuto, quindi andò in bagno. Si chiuse a chiave e si abbassò i pantaloni e il boxer. Non voleva farlo, odiava dover ubbidire ad un padrone anonimo che gli mandava ordini, che un domani avrebbe potuto chiedergli molto di più. Eppure, quel qualcosa in lui, voleva ubbidire, voleva sottomettersi a quella costrizione. Si sputò sulla mano e si massaggiò lentamente l’ano. Mentre lo faceva iniziò a sentire un formicolio nel pene. Il sangue incominciò a fluire nei vasi sanguigni del suo cazzo, dandogli volume e durezza. Si odiò per questo. Si odiò per provare quella cosa eccitante. Quindi appoggiò l’evidenziatore all’ano e si violò il culo. Nell’istante in cui la cima ...