1. Vivere d’amore


    Data: 18/07/2023, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... smarrito e spaesato. Se mi prometterai, che tu e la tua amica appena mi vedrete mi saluterete come se fossi un vecchio amico allora verrò’.
    
    Sebastiano lo guardava divertito tessere la ragnatela e lei ignara e all’oscuro si lasciava incautamente avvolgere.
    
    ‘Tu vieni e noi ti saluteremo come se fossi un nostro carissimo amico’.
    
    Così era stato. Appena varcato l’ingresso gli erano andate incontro entrambe sorridenti, lo avevano abbracciato e baciato sulle guance come se fossero stati amici da sempre. Lui aveva fatto un po’ lo scemo, aveva corteggiato Marta e preso un po’ in giro Maria Luisa, aveva candidamente mostrato tutto il suo brio, sfoggiato il suo innato senso dell’umorismo e la serata trascorse allegramente fra risate e parlantine in un ambiente molto piacevole. Alla fine della serata Maria Luisa lo aveva disinvoltamente salutato dicendogli:
    
    ‘Sei simpaticissimo, &egrave stata una serata bellissima’.
    
    ‘Dimmelo di nuovo, però domani Maria Luisa’.
    
    ‘Dove dovrei dirtelo Gabriele’.
    
    ‘T’aspetterò all’Oleandro, vieni là alle dieci di domani mattina’.
    
    Senz’aggiungere altro le aveva baciato una guancia e si era dileguato. L’Oleandro era il bar della piazza, quello dove le paste erano molto gustose, il ritrovo di tutti i giovani golosi e non della zona. Gabriele si era presentato con la motocicletta vestito tutto di pelle nera, invero un centauro dal fascino agguerrito e combattivo. Lei era già lì ad aspettarlo vestita in maniera sportiva, un jeans firmato ...
    ... e un giubbotto bianco che le stava d’incanto. Era salita dietro, aveva allacciato le mani alla sua vita e poggiato il viso alla sua schiena. Erano arrivati rapidamente al mare in pochi minuti, avevano abbandonato la motocicletta e avevano in seguito camminato sulla sabbia bianca, lì su quelle dune di sabbia intatta si erano seduti ad ascoltare il mare. Lì le labbra si erano cercate, i sapori si erano intrecciati, i brividi li avevano impregnati. La pelle candida di lei, le sue forme piene e lussuriose si erano svelate lasciandolo senza fiato. Una sirena divinamente bella stagliata nella luce calda del mezzogiorno, baciata da quel sole compiacente e incredulo che li aveva abbracciati e colti complici.
    
    I vestiti creavano macchie incongrue di colori attorno ai corpi nudi, mentre gli oleandri poco lontano ribollivano nell’osservare quelle membra perfette avvolgersi e congiungersi nella danza dell’amore. La bocca di Gabriele assaporava il corpo offerto, mordicchiava e succhiava il seno perfetto, carezzava il ventre piatto e i fianchi pieni, immergeva il viso fra quelle cosce, per il fatto che si deliziavano della dolcezza di quel miele selvatico nascosto fra quel foltissimo triangolo scuro di nera peluria. Lui era del tutto rapito da sensazioni impetuose, sfiorava e risucchiava ogni goccia di lei, s’impadroniva dei sospiri sempre più languidi fino a sentirla irrigidirsi e tremare negli spasimi incontrollati e spontanei del piacere. Le natiche di Maria Luisa affondavano nella ...