In caserma 4
Data: 11/07/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: sottomessoepassivo, Fonte: Annunci69
... che non mi aveva pisciato addosso, o forse si era comunque svuotato dopo aver sborrato, fatto sta che dovetti cedere anche prima che fosse diventato duro, la cappella mi riempiva la bocca e mi impediva qualsiasi gioco di lingua, quindi lo tirai fuori e cominciai a leccarmelo come un calippo mentre continuavo a smanettarlo coprendo e scoprendo la cappellona.
"Ho vinto io, adesso finisco la sigaretta e ti inculo, ok?"
"Butta quella cazzo di sigaretta e inculami subito, che dopo te ne do un'altra" dissi tirandomi su e abbassandomi i pantaloni. Ci invertimmo di posizione, io poggiai le mani all'albero mettendomi a 90 e lui si mise dietro di me, si sputò sulle dita e me le infilò nel culo con delicatezza , facendole girare per allargarmi bene il il buco, poi sentii che ci appoggiava la sua cappella e cominciava a spingere. Non lo infilò tutto di colpo, cominciò un lento dentro-fuori penetrandomi inizialmente solo con la cappella, senza nemmeno farla passare tutta, poi la infilò intera, dopo qualche colpo era arrivato a metà, poi ancora di più, poi io cominciai a tirarmi mentre lui continuava a entrarmi dentro sempre più in fondo, e finimmo per trovarci tutti e due in piedi, con lui che mi schiacciava contro l'albero con colpi lenti e lunghi che mi facevano impazzire.
"Croci, continua così cazzo, mi piace da morire, non ti azzardare a venire per le prossime due ore porca puttana, come me lo sento..."
"Fusella, non ce le abbiamo due ore, cazzo, adesso ti sborro ...
... velocemente dentro, ma stanotte ti inculo di nuovo, te lo giuro."
Cominciò a muoversi sempre più velocemente, e sotto i suoi colpi le mie chiappe si schiacciavano lasciando entrare sempre più cazzo nel mio culo, quando i colpi divennero martellanti lo sentivo arrivare in fondo al mio retto e il dolore era appena coperto dal godimento, il mio cazzo strusciava dolorosamente contro la corteccia dell'albero, ma cominciai a schizzare prima di lui, e quando alla fine lo sentii grugnire il suo cazzone mi entrava dentro per intero come un dito in guanto, era tutto perfetto, compresa la sborra che mi colò lungo l'interno delle cosce quando me lo tolse.
Mi accovacciai e smanettandolo con una mano cominciai a ripulirlo leccando avidamente tutti gli umori di cui era coperto mentre con l'altra mano a coppetta sotto il culo raccoglievo quello che usciva dal mio buco che sentivo ancora pulsare, poi mi leccai anche quella. Mentre ci rimettevamo a posto ci mettemmo a ridere entrambi, non so se per la comicità della situazione o per scaricare il nervosismo, fatto sta che quando uscimmo dal boschetto eravamo entrambi allegri e soddisfatti e nessuno dei ragazzi che incontravamo per strada, tutti diretti verso la caserma, avrebbe mai pensato che avevamo appena scopato, se non per il fatto che io continuavo a parlarne come se fosse la cosa più naturale del mondo.
"Comunque a me farlo in piedi è sempre piaciuto più che prenderlo a pecora, solo che ci vuole un cazzo come il tuo, altrimenti ne entra ...