Rapporti di buon vicinato
Data: 09/07/2023,
Categorie:
Etero
Autore: TantraManMassaggio, Fonte: Annunci69
... in cucina di spalle mentre armeggiava vicino ai fornelli. Mi avvicinai. Gli fui alle spalle. Lei non poteva non avermi sentito. E prima di esserle addosso estrassi dalla tasca dei pantaloncini il mio asso nella manica. Avevo fra le mani un mio boxer impregnato della mia sborra, ancora calda, perché qualche minuto prima a casa mia mi ero masturbato fino ad arrivare. Comunque gli fui addosso e cingendola le misi i miei boxer sulla faccia.
-“Stronza…è questo che volevi sentire ? …la senti la mia sborra calda ?”
Lei cercava di liberarsi dal mio abbraccio, cercava di divincolarsi, ma non poteva parlare.
-“Mi sono segato per te stamattina…mi sono toccato pensandoti…ed ora senti, odora, lecca la mia sborra !”
E così dicendo gli facevo sentire il mio cazzo sul culo ancora duro.
Poi appena mollai la presa sulla sua faccia lei iniziò ad inveire contro di me:
-“Smettila ! Smettila…sono sposata ! Stronzo…lasciami !”
E più si sbatteva e più mi stringevo a lei dietro la schiena.
-“Vuoi veramente che ti lasci ?...vuoi veramente che vada via ? Dimmelo…dimmelo e me ne vado ! Dimmelo e ti lascio ! Dimmelo !”
Ci fu un momento di silenzio. Non mi rispose. Io continuavo a tenerla stretta. Mi strusciavo, tenendola. Io continuavo a parlare:
-“Dillo che vuoi che me ne vada ! Dillo e non mi vedrai più !”
Lei sospirò solo una parola: “Bastardo !”
Io da dietro con una mano mi abbassai il pantaloncino liberando il mio cazzo e poi lei abbassai la tuta e appoggiai il ...
... mio cazzo sul culo. Spinsi, stringendola e piegandola sulla cucina.
Lei continuava a dire flebilmente sempre la parola Bastardo, ripetuta, sincopata. Ma quella sua parola era contornata da un respiro affannoso, da attimi di silenzio.
Io, abbassandomi un po' , feci scorrere il mio cazzo in mezzo alle sue gambe cercando di trovare l’entrata della sua figa. E lì, in quel momento, mi accorsi che nonostante le sue parole era un lago di umori, era bagnatissima.
Mi feci largo fra le sue gambe e all’improvviso gli introdussi il mio cazzo in figa. La sentii ansimare. Ed io dentro di lei ancora di più. Spingevo per taccarle il collo dell’utero. Volevo farla sentire piena di me.
Ansimava e continuava a ripetere:
-“Bastardo ! …bastardo…bastardooo..bastar…doooo….ooooo….”
Ma poi le sue parole divennero sospiri di godimento.
-“Lo senti stronza ? Lo senti com’è duro per te ? Lo senti come desidera la tua figa ? Lo senti il mio cazzo vuole sfondarti ? Farti godere ? Eh…dimmi lo senti ? Adesso non dici più nulla ?”
A quelle parole Valeria non riuscì più a trattenersi. Era come se una cisterna piena di benzina esplodesse, come se una santabarbara scoppiasse in aria, come se mille inferni messi insieme ardessero contemporaneamente.
-“ahahahaha…..siiii…ti sentooo….cazzooo…..ti sentooo…e dal primo giornooo che ti ho visto…aahhha…. che volevo sentirlo dentro di meee….ahhhh….siii….continuaaa….bastardooo…sei un bastardooo….porcooo….”
Adesso sentivo anche lei spingere ...