1. Regolamento d’Instituto – la mia nuova scuola


    Data: 09/07/2023, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: Fairness, Fonte: RaccontiMilu

    ... altri li ho dati in adozione. Il maschio l’hanno adottato una coppia di Genova e l’altra è finita a Sassari. Ho conosciuto le famiglie. Sembrano brave persone.
    
    – Ma come funziona esattamente?
    
    – È come dice il regolamento. Se vuoi, lo tieni. Resta qui per sei mesi e poi devono prenderlo o i tuoi o i genitori del padre. E li devi allattare al seno, sempre.
    
    – E se non ho latte?
    
    – Non avrai questo problema. Durante il parto ti danno un farmaco che te lo fa venire in abbondanza. Sembrerai una mucca. Avrai le tette sempre piene. Per quanto il bimbo mangi ne avrai sempre troppo. Lo fanno per risparmiare sul latte in polvere e anche perché ci sono parecchi uomini che adorano farsi allattare. Primo fra tutti il preside. Quando una partorisce la chiama sempre tutte le notti per mesi, proprio per questo.
    
    – C’è qualcuno da cui stare in guardia?
    
    – No, puoi stare tranquilla sotto questo punto di vista. Se uno si permette di fare qualcosa di non permesso, viene allontanato subito. Non guardano in faccia nessuno. Appena uno sgarra non lo vedi più.
    
    – Oh, meno male. E il resto?
    
    – Quale resto? La scuola? È solo per tenerci occupati. Non devi per forza studiare. Le vere lezioni sono quelle del pomeriggio. Biologia, informatica ed educazione fisica sono sinonimo che ti insegnano come scopare e come fare film porno. Sia come attore che come regista. L’hai sentito, no, il discorso di benvenuto. La scuola appartiene da secoli alla famiglia De’ Cristoforis e loro erano ...
    ... famosi per preparare le cortigiane. Ne hanno spedite dappertutto. C’è una galleria, sopra l’auditorium, coi ritratti delle studentesse diventate famose. È solo da sessant’anni che ci sono anche i maschi. Prima era una scuola femminile e gli unici maschi erano professori, domestici e stallieri. I bambini nati li davano all’orfanotrofio. Ne era sempre pieno. Una volta cresciuti i bambini li davano alle fabbriche o ai minatori, come forza lavoro. Le femmine restavano qui e diventavano nuove alunne. E novizie a dieci anni.
    
    – Dieci anni? Così giovani? Erano bambine!
    
    – Erano altri tempi, ragazza! Si sposavano a 14-15 anni fino ad un secolo fa.
    
    – Oh, non ci pensavo.
    
    – Comunque crescendo chiuse qua dentro erano ignoranti della vita. Quando uscivano di qui, se erano belle finivano presso qualche nobile, se erano brutte le vendevano ai bordelli.
    
    – Come sai queste cose?
    
    – Le spiegheranno a storia il prossimo quadrimestre. “La storia della scuola”.
    
    – Wow, interessante.
    
    – Com’è essere incinta?
    
    – È la cosa più bella che ti possa capitare. Sentire la vita dentro di te… Non ci sono parole che te lo possano spiegare. Lo devi vivere, per capirlo. Ti auguro che possa capitarti presto.
    
    – Forse lo sono già. Ero in ovulazione durante il rito. Lo saprò con certezza tra qualche giorno.
    
    – Allora ti faccio le mie congratulazioni.
    
    – Grazie.
    
    – Ora ti lascio. Vedo che il tuo compagno ha voglia di scoparti. Oppure vuoi fare una cosa a quattro?
    
    – Non ho mai scopato con ...
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