La ragazza da sogno, il principe azzurro (C_Ca)
Data: 04/07/2023,
Categorie:
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Etero
Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu
... fatiscente, i muri sono pericolanti e non c’è più il tetto. Le pareti sono coperte di muffa verde smeraldo. Quando c’è la luce giusta sembra che prenda vita. Volti di donna, corpi intrecciati. Alcune indossano copricapi bizzarri, altre sembrano uscite da un harem, altre ancora mi fissano come se fossero in grado di indovinare i miei pensieri. Vuoi vederlo?” “Ok”.
Mi sono rivestita, abbiamo fatto ancora qualche metro sul sentiero. Un cartello su cui si leggeva la scritta: ATTENZIONE MURI PERICOLANTI era appeso ad una recinzione metallica. Siamo passati oltre la recinzione in un punto in cui la rete era stata piegata dalla vegetazione. Davanti a noi vedevo una grande costruzione di mattoni rossi. Una porta di legno con un’anta aperta. All’interno un arco sul punto di cedere attraversava l’edificio trasversalmente. Sul fondo una cella senza la porta. L’intonaco ancora rimasto attaccato alle pareti era completamente invaso da una muffa verde chiaro. Sono rimasta per un po’ a guardare le ombre dei rami che si proiettavano sulla muffa. Mi stava fissando pensando: “Li vedi?”. Gli ho risposto con un sorriso e mi sono incamminata verso una parete su cui la muffa era più fitta. Ho divaricato le gambe sollevando il vestito sopra il culo e ho alzato le braccia appoggiandomi al muro, non mi sono voltata. Quando ha iniziato a penetrarmi da dietro ho visto le pareti incendiarsi. Sentivo il calore sul mio corpo, le fiamme avvolgevano metà delle mie braccia senza procurarmi alcuna ...
... ustione. Mi sembrava che le mani avessero iniziato ad affondare nella parete. Ho chiuso gli occhi. Davanti a me la calotta polare stava andando in frantumi, sciogliendosi nel mare. La vedevo crollare al rallentatore sollevando onde altissime. Da una crepa nel muro riuscivo a scorgere la recinzione all’esterno mentre si incendiava sciogliendosi per il calore. Gocce di metallo fuso cadevano a terra esplodendo come fuochi d’artificio. Un orgasmo violento e cerebrale mi ha attraversato il corpo, una scarica di corrente elettrica. Quando ho riaperto gli occhi mi stava abbracciando tenendomi il viso sul collo. Mi ha sussurrato: “Ben tornata”. Un fiume di farfalle blu si stava alzando dal centro dell’oratorio, sgorgando dal terreno. Saliva lentamente verso l’alto.
Sono di nuovo in albergo. Pieno pomeriggio, ma la luce è bassa nella camera. Le persiane sono accostate, lasciano passare il caldo estivo smorzando i suoni provenienti dall’esterno. Due ragazze sono ammanettate nude ad un palo da lap dance al centro della stanza. Mi avvicino per toccare i loro corpi e mi metto a masturbarle. Sento le dita scivolare dentro di loro.
My mother used to say You’re the boy that can enjoy invisibility
Sento il loro orgasmo stringersi intorno alle dita. Mi allontano per cercare il bagno. Dentro non c’è luce, niente corrente. Due idraulici stanno cercando di sturare un lavandino. Indossano un caschetto giallo, uno di quelli con la lampada e si lamentano per il mal di schiena. Torno nella stanza, ...