La ragazza da sogno, il principe azzurro (C_Ca)
Data: 04/07/2023,
Categorie:
Chat e siti di incontri...,
Etero
Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu
... quello a cui stiamo pensando? C. A.–
Pazzesco come non riesca mai a ricordarmi il sesso. Non so spiegarmelo. E’ come quando sono in un locale: il chiasso è assordante, se qualcuno mi parla devo concentrarmi per capire cosa mi sta dicendo. Poi usciamo all’esterno, il rumore sparisce con la porta che si chiude alle nostre spalle. A quel punto però nessuno ha più niente da dire. Restano solo il ronzio dei citofoni dai portoni e il riverbero caldo dell’asfalto. Mi rimangono impressi solo i dettagli più insignificanti: l’odore che c’era in ascensore, le persone ferme ad aspettare il primo autobus, il profumo di pane appena sfornato che si alza dalle serrande lasciate a metà. Quando sto scopando invece mi sembra di essere altrove.
– Sono eccitata, hai voglia di stuzzicarmi un po’? C_Ca – – Sei arrapata? Hai la fica fradicia bella mia. Ti cola. Perché non andiamo a divertirci? Mi dici dove sei e ti raggiungo. Spiegami che strada devo fare, perché non so se trovo tutto quello che ci serve in un solo distributore di preservativi. Dovrò fare più tappe lungo il percorso. C. A. –
E verrai da me danzando come il principe Igor? Ma che cazzo sto dicendo?
– Si mi sono bagnata, verrai da me danzando? C_Ca – – …perché danzando? Non lo so, non so niente di balletti. Sono più per la musica anni ’80. Ti piace la musica classica? C. A. – – Niente stavo pensando al Principe Igor…è un’opera bellissima. C_Ca – – Ma si certo sono proprio io il principe del cazzo. Come faccio per ...
... incontrarti? Non dovrò rapirti come nei romanzi d’amore dell’800? Dimmi in quale torre ti tengono rinchiusa e arrivo. Però non arrivo danzando, vengo con il mio Patrol. C. A.- – Per il momento il nostro incontro potremo solo immaginarlo. Liberami mio eroe. C_Ca –
Faccio spesso un sogno ricorrente. Sono sul Patrol, una strada in mezzo al deserto. Devo mettere gasolio, mi fermo in una stazione di servizio, una di quelle anni ’50 come si vedono spesso nei film. Una ragazza con una tuta da meccanico grigia si avvicina per mettere il pieno. Ha un cappello da baseball rosso sgualcito. Non guarda mai verso di me. Tutto avviene al rallentatore. Sul petto ha uno stemma Mobil, la cerniera aperta fino in fondo. Il vento mi lascia intravedere il suo corpo nudo sotto la tuta. Mette la pistola nel serbatoio e inizio a sentire la pompa che scatta a ogni litro. Riesco a scorgere una parte del viso, il mento ha una strana asimmetria che lo rende irresistibile. I capelli neri raccolti sotto il cappellino da baseball. Resto a guardarla mentre si asciuga le mani in uno straccio sporco di grasso. Poi mi volto dall’altro lato, una donna nuda sta camminando verso di me. Sui 40, i capelli castani sciolti, lunghissimi, ondeggiano al ritmo dei suoi passi decisi. Sopracciglia alla Greta Garbo. Un neo sulla destra del viso triangolare. Dopo aver ricambiato il suo sguardo verde smeraldo capisco che non mi sarà mai più possibile non pensare al sesso. Grattaceli implodono sotto le cariche di esplosivo. Un’orgia ...