1. La fame – 1


    Data: 28/06/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Lesbo Autoerotismo Autore: nonoval, Fonte: RaccontiMilu

    ... furia i suoi pantaloni.Cercando di dissimulare i suoi gemiti, emise una voce lamentosa: “Sì… Sono qui…”
    
    Si risollevò in piedi, a fatica: imprecò a mezza voce, sentendo quell’oggetto estraneo muoversi all’interno del suo corpo, impacciando i suoi movimenti. Prese un bel respiro e con passo incerto fece capolino da quell’angolo buio in cui si era rintanata. “Sono qui, stavo… Sistemando gli attrezzi.”, riuscì a dire.
    
    Amanda si avvicinò a passo spedito, parlando del più e del meno, amichevole e accogliente come suo solito: indossava una canottiera attillata, pantaloni corti. Faceva abbastanza caldo ed essendo sempre in movimento poteva permetterselo.
    
    Gli occhi annebbiati di Gaia non riuscirono a guardarla in viso e si abbassarono verso il pavimento. Notando l’atteggiamento insolito, la proprietaria del maneggio interruppe le sue frasi a metà: “Va tutto bene?”
    
    In qualche modo, Gaia spiegò che non si era sentita tanto bene, che aveva avuto un giramento di testa e che stava per cadere. Era una scusa arraffazzonata, espressa in maniera incerta, riprendendo il fiato che le mancava, ma sperava potesse funzionare: sicuramente le avrebbe evitato qualche imbarazzo.
    
    Amanda la osservò: la sua dipendente era rossa in viso, con la fronte imperlata di sudore; le appoggiò una mano su una spalla, inclinando leggermente la testa, con la fronte corrucciata a dimostrare preoccupazione. Il semplice gesto turbò non poco la ragazza – coi cinque sensi all’erta e ricettivi, qualunque ...
    ... contatto fisico l’avrebbe spinta verso il settimo cielo e a maggior ragione l’avrebbe fatto il tocco di quelle mani. La donna si offrì immediatamente di riaccompagnarla a casa: era in macchina, non voleva sentire scuse. Mentre così diceva, notò i graffi sulla guancia della sua dipendente: “Tu guarda, ti sei anche graffiata”, mormorò affettuosamente. Delle striature rosse ricoprivano la pelle della ragazza, mentre la mano della donna le afferrava il mento, sollevandolo appena. A quel gesto, gli occhi verdi di Gaia si sbarrarono, aperti per l’eccitazione e una scarica di adrenalina le attraversò il corpo; riuscì a non cedere al desiderio, ma si abbandonò tra le braccia di colei che la stava esaminando. Lentamente, a piccoli passi, si fece trasportare in macchina.
    
    Sdraiata sul sedile passeggero, confusa e ad un passo dall’orgasmo, iniziò il viaggio di ritorno verso la sua abitazione. Amanda aveva una vecchia panda rossa. Il motore tremava, facendo sussultare il corpo della ragazza, spingendola ancora di più verso la soglia oltre la quale non sarebbe più tornata indietro. Mentre la guidatrice parlava, cercando di tranquillizzarla, la ragazza respirava affannosamente: le vibrazioni dovute alla strada sconnessa la facevano sobbalzare – quel cono si muoveva dentro di lei, mandandola in estasi. Ad ogni buca, il suo culo veniva stimolato sempre di più e le sue pareti venivano esplorate in maniera inedita.
    
    Trattenendo il respiro, mordendosi le labbra e strizzando gli occhi, la sua ...