Naty
Data: 28/06/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Hardcore,
Masturbazione
Autore: MisAlys, Fonte: xHamster
... solo le urla soffocate dai bavagli o dalla museruola.
Qualche ragazza più perversa riusciva anche a masturbarsi sentendo quelle urla e chiedeva anche
di poter assistere alle torture, il boss non acconsentì mai, anzi, non si sarebbe mai scordato
i nomi di quelle troiette sadiche che chiedevano di giocare con la sua Natasha.
Dopo 6 mesi il boss decise che era giunto il momento di una decisione, non potevano sprecare
tempo all'infinito dietro ad una ragazza così cocciuta. La fece trascinare nel suo "ufficio",
un luogo che era un incrocio tra un ufficio, una camera da letto ed una sala torture attrezzata
quasi come il sotterraneo.
Lei era in condizioni pietose: ematomi dappertutto, scottature, faceva fatica a muoversi sia
per i dolori che per la fame e la sete. Il boss cominciò descrivendole la sua situazione attuale:
"Natasha, guardati! Guarda come è ridotto il tuo corpo perfetto! Ti stiamo torturando da 6 mesi
tutti i giorni, ormai abbiamo accettato di non poterti sfruttare come troietta di lusso, anche
perchè sarebbe molto pericoloso farti uscire. Le altre sono facilmente domabili con la tortura,
tu invece... La tua alternativa ora è la morte, come quelle che si sono rifiutate di lavorare
per noi, oppure essere la mia schiava personale. Ti lascio tutta la notte per decidere,
ci vediamo domani per la tua risposta."
I ragazzi la trascinarono via. Il boss cercò di intuire una risposta, un cenno di Natasha.
Lei non fece ...
... niente, o aveva già deciso oppure era ormai incosciente o impazzita per quella
impressionante serie di torture.
La notte fu interminabile, il boss sperava che Natasha accettasse, cercava di ricordare il suo bel
viso prima delle torture, sapeva che sarebbe guarita in un paio di settimane e poi sarebbe stata sua.
Si disse che poteva averla anche senza il suo consenso, ma voleva utilizzarla anche come segretaria
sexy, sarebbe stato fantastico esibirla con i suoi loschi soci in affari, farsi servire i cocktail
in abitini mozzafiato. E poi quando erano soli poteva aprire la finta parete dell'ufficio
ed attuare su di lei ogni sua fantasia sado-maso.
Natasha da parte sua aveva deciso proseguire fino in fondo con i suoi NO. Ne aveva detti a migliaia
in quei sei mesi, uno in più o in meno non avrebbe fatto differenza. Aveva detto no ad essere schiava
dei clienti del boss, doveva dire no anche ad essere schiava del boss stesso, che differenza c'era?
La morte non era peggio di quello che aveva passato, non vedeva altra via d'uscita, tanto valeva
farla finita.
Il mattino seguente i ragazzi trascinarono la ragazza ai suoi piedi. Lei giaceva immobile,
appoggiata sul fianco e la spalla, i polsi legati con una corda bianca, uno straccio in bocca e
la museruola con la pallina. Era nuda, le cosce unite, le gambe piegate, i grossi seni nascosti
dalle braccia.
Il boss vedendola con lo straccio in bocca sospettò qualcosa. Così le urla non potevano ...