Una notte al Privè
Data: 24/06/2023,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: ZioPaolo, Fonte: RaccontiMilu
Adoro i Privè!
Li ho conosciuti molti anni fa grazie a Grazia, una amica che era stata, insieme a suo marito, una delle pioniere in queste attività “trasgressive” a Milano. Quando conobbi questa mia amica, lei aveva già smesso di frequentarli ed è ritornata solo per farli conoscere a me; in verità, una volta entrati, normalmente mi dimenticavo di essere in coppia e mi dedicavo alla ricerca di qualche ragazza di coppia “disponibile”.
C’ è da dire che a quel tempo mi presentavo piuttosto bene: 40 anni, di “gentile aspetto” (come si diceva una volta), un certo “savoir-faire” ed una “dotazione” non banale (22 cm di tutto rispetto) ed efficiente.
Qui mi piace ricordare un episodio che mi accadde in un Privè di Milano (Zona Porta Venezia) abbastanza bruttino: di fatto era una sola sala, non molto grande, con alcuni divanetti e panche imbottite; c’ erano altri due vani piccoli, come bar ed entrata. Si faceva tutto davanti a tutti, senza nessuna possibilità di “appartarsi”.
Quella volta, eccezionalmente, io e Grazie ci comportammo, all’ inizio, come coppia: bevemmo un drink, ci guardammo intorno per valutare la situazione. Mi colpì una ragazza, non brutta, circa 25 anni, molto goffa, la classica contadinotta chiaramente a disagio: era infagottata in un cappotto che teneva chiuso fino al collo, stava tutta rannicchiata su una panca, guardandosi intorno con aria quasi ostile. Era insieme al fidanzato, un ragazzo della sua età, molto disinvolto, nudo che andava in giro ...
... per la sala infilando, di tanto in tanto, il cazzo in qualche fica disponibile.
La mia amica era interessata ad una coppia con una bella biondina, ci avvicinammo e dopo un po’ abbiamo cominciato a fare qualcosa: non era male, però la mia amica voleva farsi sia lui che lei, per cui io (che avevo in testa la contadinotta) dopo un po’ mi staccai dal gruppo, lascia la mia amica in balia della coppia e mi avvicinai a Maria (era il nome della ragazza).
Il primo contatto è stato quasi comico: lei intabarrata come fosse in Siberia, io nudo con il cazzo in semi-erezione davanti a lei, con il suo ragazzo che la incitava a svegliarsi e fare qualcosa.
“Ma c’ è qualcosa che non va?”, le chiesi.
“No va tutto bene” mi rispose frettolosamente.
“Perché stai vestita così? Sei l’ unica vestita, gli altri sono tutti nudi. Ma è la prima volta che vieni in uno “swinger-club”?”
“Si, mi ha voluto portare il mio ragazzo!”
“Ma sapevi che tipo di locale è questo?”
“Lui mi aveva detto qualcosa, ma io non voglio fare niente!”
“E allora perché sei venuta?”
“Non lo so…”.
Questa risposta è stata come un’ illuminazione, ho intuito che probabilmente c’ era una crepa nella sua corazza e questo mi ha stuzzicato.
Il suo ragazzo intanto continuava a dirle di lasciarsi andare e questo mi confortava. Cominciai a chiederle se le piaceva fare sesso (si, ma solo con il mio ragazzo), se non le piacesse vedere altri uomini nudi (no, non mi interessa), se i cazzi la eccitassero (non mi ...