Moglie prepotente - terza parte
Data: 23/06/2023,
Categorie:
Esibizionismo
Autore: Run Like Hell, Fonte: EroticiRacconti
... alla cinta con l’altro braccio. Era praticamente prigioniera in una stretta. Ed ecco che sentii il suo capezzolo reagire, si inturgidì, l’aureola si increspò, tutto il suo corpo si ammorbidì. La voglia di sesso che era sempre in lei stava avendo il sopravvento.
Mi guardai attorno, dietro di noi un giovane inserviente aveva notato tutto, gli feci cenno col capo di avvicinarsi ma invece di farlo, come speravo, scappò via che sembrava spaventato. Andò verso un gruppetto di altri inservienti gesticolando. Da quel gruppo si staccò una figura corpulenta e venne verso di noi. Non dissi una parola, lo affiancai a Elena, staccandomi da lei e le presi la mano con forza portandola verso l’inguine del nuovo arrivato. Fece resistenza ma io ero più forte e la costrinsi a poggiarsi tra e gambe del bencapitato che nel frattempo non aveva perso tempo e aveva tirato fuori il suo attrezzo già ben in tiro. Le dita di lei avvolsero il cazzo, lo strinsero con forza e cominciò a segarlo con sempre maggiore velocità. L’altro uomo intanto le si era messo alle spalle poggiando il cazzo contro il suo culo e spingendo a più non posso. MI avvicinai ad Elena sfiorandole la bocca “allora? stai cominciando a capire chi comanda?” lei non rispose e io sapevo che si sarebbe vendicata anche se la situazione non le stava dispiacendo affatto.
Non passarono che pochi secondi e l’inserviente piegò le gambe in un orgasmo che riempì di caldo la mano di Elena.
L’altro uomo si era fermato intanto come in ...
... attesa che accadesse qualcos’altro.
Elena mi venne vicino e sibilò “Ora mi scopo chi voglio io e tu fermo e muto”. Eh, non aveva capito niente o forse aveva capito tutto.
“Lo spettacolo non è finito e va avanti come dico io” dissi a mia volta, tenendola stretta a me.
Con un cenno richiamai l’inserviente che aveva goduto della mano di mia moglie. In un francese raffazzonato ma comprensibile ci intendemmo; volevo un posto tranquillo dove trascinare Elena per offrirla in spettacolo a chi volesse assistere.
Presto fatto, l’amico era sveglio e furbo come una volpe; evidentemente era il boss tuttofare tra gli inservienti, quello a cui rivolgersi per ogni tipo di richiesta. Mi disse di aspettare una mezz’ora e avrebbe preparato tutto, teatro e spettatori.
Ormai ero deciso. Elena doveva dare spettacolo come una porno star. La mia era vendetta e anche eccitazione. Avevo il cazzo in tiro come non mai.
Rimanemmo al bar dell’hotel ad aspettare, finchè l’amico non tornò. Lo seguimmo. Dissi ad Elena, mentendo “andiamo a guardare un altro spettacolo lì sarai libera di fare quello che vorrai”.
Entrammo in una saletta che poteva essere un magazzino o un dormitorio, ma occupato solo da una ventina di sedie tutt’attorno, su cui erano sedute persone miste, la maggior parte ospiti vacanzieri e qualche inserviente qui e là. Sula parete una pedana con sopra un largo materasso ricoperto da un candido lenzuolo bianco. La luce era sì soffusa ma sufficiente da consentire una buona ...