1. Guerriera senz'armi


    Data: 31/07/2018, Categorie: Etero Autore: BirbaPerBirbe, Fonte: Annunci69

    Fu così che iniziò la nostra storia.
    
    Gestire gli avanzi di matrimoni degradati non era la sua aspirazione.
    
    Non era una crocerossina e tantomeno una suora, ma il degrado di un maschio la avvinghiava, la legava, la rendeva schiava.
    
    Quella sera ero a spasso con Marco, amico dai tempi del liceo, in via Veneto. Ad intervalli di qualche mese, senza preavviso, ci piaceva fare dei viaggi a Roma: bastava una telefonata, mia o sua, per innescare quell’ancora fresco senso di libertà che ci prendeva tanti anni prima quando da adolescenti si “bruciava” la scuola e si saltava su un treno per Venezia, senza nessun altro scopo che non fosse quello di fare qualcosa di proibito.
    
    Via Veneto ci piaceva perché nel tardo pomeriggio si vedeva un sacco di figa, ci piaceva ancora usare lo stesso termine “proibito”, che vestita elegante entrava ed usciva dalle tante boutique.
    
    La fine di queste scorribande era sempre l’Harry’s Bar, dove sorseggiavamo un gin tonic o un irish coffee, a seconda della stagione.
    
    Si parlava di quello che si era visto: le tette di questa, le gambe meravigliose dell’altra, facendo a gara a chi riportava più dettagli e a chi la sparava più grossa.
    
    La bionda, quella di Versace, mi ha spogliato con gli occhi!!!
    
    E via di questo passo …
    
    Quella sera ci stavamo avvicinando all’Harry’s quando vedemmo una scena insolita: una donna sulla trentina, elegante e leggermente formosa, si era accostata ad un uomo che sembrava quasi un barbone: vestiti stazzonati, ...
    ... capelli leggermente unti, sguardo basso e triste.
    
    Questo si trovava all’imboccatura di una di quelle viette laterali e un po’ buie, lo si vedeva appena. Noi eravamo stati attratti dalla donna e guidati dal suo fascino, perciò l’avevamo notato.
    
    Ma ciò che successe allora ci calamitò letteralmente.
    
    Lei si era posata a lui spalla a spalla toccando impercettibilmente con la sua mano il ventre dell’uomo. Le dita sembravano le zampe di un gattino che si strofinavano su un tappeto: l’uomo non dava segno di accorgersene.
    
    Quando la donna abbassò la mano fino ad arrivare alla patta dei pantaloni lui le prese il polso fermandola e allontanandola da sé.
    
    Non capimmo cosa gli stesse dicendo all’orecchio, fatto sta che si incamminarono velocemente. Io feci un cenno a Marco per invogliarlo a seguirli e ci incamminammo cauti dietro a questa strana coppia.
    
    Si avviarono verso Villa Borghese e lì entrarono infrattandosi subito dietro un edificio.
    
    Successe ciò che non avrei mai pensato potesse succedere: lei lo implorava con voce forte (pareva fuori di sé, in trance sessuale, violenta) di poterglielo succhiare, già inginocchiata, come si potrebbe pensare una donna faccia con l’uomo dei suoi sogni.
    
    Da qui voglio raccontare proprio come io lo vidi, senza parole in più: lui un porco; lei una cagna!
    
    Il porco le prende la testa violentemente e la preme sulla patta gonfia, la cagna a leccarle i pantaloni, lui li slaccia e li abbassa, la cagna con le labbra bagnate a prendergli ...
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