Cena da amici - capitolo 1
Data: 18/06/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Akai_, Fonte: Annunci69
... labbra gonfie e pulsanti per il sangue che si era accumulato
“Respira.”
Quella voce calma le stava dando nuova vita man mano che l’aria le riempiva i polmoni. Tutti i rumori sembravano lontani ed ovattati. Non le avrebbe fatto male, la rabbia era sparita dagli occhi.
“Calmati.”
Voleva rispondergli di essere calma ma premendole di nuovo la parte alta della gola le inibì qualunque parola e tornò a sbarrare gli occhi.
Sentiva pulsare le tempie e la saliva che se si era accumulata in bocca le dava la sensazione di affogare. Aveva la febbre, stava bruciando ma Dario non la lasciava ancora andare, con la mano sul collo le controllava i respiri, sentiva scendere l’aria come fosse acqua bollente, gli occhi erano gonfi e pieni di lacrime.
“Calmati!”
non provò neanche a rispondere stavolta, cercò di assecondarlo per far terminare al più presto quell’angoscia.
Chiuse gli occhi, cercò di andare a ritmo con la mano del suo ragazzo che si apriva impercettibilmente per permetterle di respirare. Aveva bisogno di ossigeno ma non poteva far altro che assecondarlo. Le poggiò l’altra mano tra i seni, aprì gli occhi e non ci vide la minima indicazione di lussuria in quello sguardo penetrante. Li richiuse. La mano, spingendo, l’aiutava a far uscire l’aria e diventava leggerissima nel momento dell’ispirazione. Il suo respiro si stabilizzò, lento e calmo, entrava aria fresca e ne usciva bollente, portandosi via anche la sua febbre.
In breve non sentì più il sangue ...
... pulsarle sotto la pelle nel tentativo di strapparla dal di dentro, i suoni lontani le sembravano ancora più distanti ma riusciva a percepire tutto del suo uomo: come respirava, il suo calore attraverso le mani e l’intero corpo, con gli occhi chiusi era sicura di sapere che la stava ancora fissando, ma in maniera più calma, quella mano sul collo le stava trasmettendo anche i suoi pensieri. Lo sentiva vicino, più di come era prima, più di chiunque altro in vita sua, per questo quando la lasciò andare improvvisamente si sentì quasi orfana di quella mano che la stringeva. Spalancò gli occhi.
“Datti una sistemata e torna a tavola.”
e come se niente fosse uscì dal bagno.
Quelle mani, quei respiri, quelle piastrelle calde dov’era poggiata. Stava per agitarsi nuovamente, quando un respiro affrettato le riportò la sensazione di poco prima. Si guardò allo specchio aspettandosi il collo con un inequivocabile segno ed invece no, era arrossata, ma non si vedeva l’impronta di una mano, sembrava fosse accaldata. Tirò un sospiro di sollievo e lo sentì vigoroso scorrerle dentro fino a quando non uscì dalle narici. Da quando l’aveva lasciata le sembrava di accorgersi di ogni suo respiro invece di darli per scontati come aveva fatto per una vita.
La sensazione della mano sul collo stava svanendo, guardandosi dritta nello specchio si strinse da sola la gola ma non era la stessa cosa. Stava impazzendo? Dopo essere quasi stata strangolata ora le mancava la sensazione di quella mano grande e ...