1. Cena da amici - capitolo 1


    Data: 18/06/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Akai_, Fonte: Annunci69

    ... un po’ troppo invadentemente, abbracciata stretta. Con un leggero imbarazzo ricambiò più freddamente
    
    “Non ti preoccupare, fa così con tutti.”
    
    cercò di spiegarle Dario
    
    “Dopo questa cattiveria, a te niente abbraccio!”
    
    “Perché non è vero che abbracci tutti?”
    
    “Sì, ma è il modo in cui l’hai detto che ti ha fatto uscire dalla mia lista abbracci!”
    
    “Ah! Quindi c’è anche una lista?”
    
    Smettendo di curarsi di lui, la prese sotto braccio e le fece strada
    
    “Vieni, ti presento gli altri. A proposito, bello il tuo vestito, davvero elegante.”
    
    Ecco! Lo sapeva che si era vestita male, troppo troppo… eccessiva, per una cena tra amici, da non voler apparire sciatta era andata a finire all’esatto opposto. Ma Agata sembrava proprio non accorgersi dell’effetto del suo complimento e semplicemente la portò nella sala da pranzo dove, come un plotone d’esecuzione, la stavano aspettando, tutti rigorosamente voltati verso di lei. Sembrava non battessero neanche le ciglia per riuscire a carpire tutti i suoi difetti. Il cuore le andava all’impazzata, stava sudando? Sì, stava sudando. Sperava che gli altri non se ne accorgessero. Passando da uno all’altro per dare i propri saluti cercava di tenere a mente i nomi di tutti, ma ben presto si accorse che non riusciva più a collegarli alle rispettive facce. La testa le stava esplodendo. Poi si sentì poggiare due mani sulle spalle, si girò di scatto per sventare un fantomatico pericolo imminente, ma dietro di lei c’era il suo ragazzo, che ...
    ... semplicemente si intromise nel discorso che stavano facendo e distolse per un attimo le attenzioni da lei. Sembrava le avesse tolto un peso enorme dallo sterno e dopo minuti concitati e lunghissimi le parve di fare il primo respiro libero. Gli si appoggiò contro il petto, più aumentava la superficie di contato e più in fretta si riappropriava di un minimo di sensazione di sicurezza.
    
    Fin da bambina, non era mai stata capace di approcciarsi alle persone, specialmente se erano tante. Era troppo sensibile e suscettibile alle opinioni che gli altri si facevano di lei e poi sapeva che è la prima impressione quella che conta veramente e riuscire a capire i pensieri di più di due persone alla volta la costringeva a dare fondo a tute le sue energie psichiche che ben presto si esaurivano lasciandola in balia del puro istinto, che non è difficile immaginare il più delle volte le suggeriva di scappare.
    
    Quella sera però le cose sembravano andare un pochino meglio, facendosi scudo da una parte con Dario e dall’altra con l’esuberanza di Agata, le sembrava di aver ricreato un angoletto abbastanza in penombra in cui rifugiarsi, almeno fino a quando, avvicinando la ciotola dell’insalata non urtò contro un bicchiere che cadendo lasciò uscire un rivolo veloce di vino rosso. Dario scattò in piedi per evitare di essere raggiunto ma dalla sua esclamazione sembrava non esserci riuscito.
    
    “Scusa, scusa, scusa”
    
    continuava a ripetere cercando di far rimanere tutti i bicchieri e le bottiglie ...
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