La sfida – Capitolo 4
Data: 15/06/2023,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... deviazione tra le sue cosce ed infine giunsi al suo sesso. Se prima ero stato virile e quasi aggressivo, adesso il cunnilingus fu più dolce e delicato, le dita scivolavano dentro di lei senza premere nessun punto segreto dell’utero, succhiai il suo clitoride con meno voga e accarezzai le sue labbra con fare vellutato. Il secondo orgasmo fu potente quasi quanto il primo ed ebbe tutto il mio apprezzamento arrivando un bel momento prima.
Quando riaprì gli occhi dallo stordimento post piacere, mi trovò seduto accanto a lei, porgendole un bicchiere di acqua. Lo scintillio delle sue pupille fu un ringraziamento migliore anche di quello che pronunciò e bevve con avidità. – Meno male che me l’hai portato, perché con la bocca secca mi sarebbe venuto male. – disse, appoggiando il bicchiere sul comodino, accanto all’olio da massaggio. Non capii cosa intendesse finchè non mise le sue mani sulla zip dei miei pantaloni. Mi fece sdraiare ed in pochi istanti, tolti i jeans e le mutande, il mio cazzo svettava davanti alla mia amata.
Dopo essersi passata le sue mani tra i capelli per metterseli dietro alle spalle, dove rimasero comunque per solo qualche secondo, si abbassò sulla mia nerchia e la fece scomparire tra le sue labbra. Immaginai che questa volta non avrebbe usato tutta la fantasia del giorno precedente nel farmi una sega, ma non aveva importanza: già solo il fatto di aver fatto venire due volte Federica (ed una volta Tania a mezzogiorno) oltre a scoparmi in qualche modo ...
... entrambe rendeva la giornata memorabile. Se potevo venire in bocca a due ragazze nell’arco di otto ore tutto il resto era indifferente.
A differenza di Tania, Federica non sembrava amare il sesso violento: al posto di un bestiale irrumatio, eseguì un lento e fantastico pompino, di quelli che oltre alla semplice bocca richiedono anche le mani: quattro o cinque movimenti di testa, su e giù lungo il cazzo, con risucchio quando le labbra si staccavano dalla cappella, per poi passare ai coglioni, che fino a quel momento avevano dovuto accontentarsi di qualche massaggio, e nel frattempo il cazzo veniva tenuto in azione da una lenta sega o da un dito che passava sulla cappella.
Non ho idea quanto fosse durato, ma quasi cinque minuti tutti. Quando l’avvisai che stavo per venire, lei aveva il cazzo in bocca. Guardandomi in faccia e senza togliersi la nerchia dalle labbra, prese anche l’altra mano che non stavo usando per accarezzarle i capelli e con il semplice sguardo mi fece capire cosa si aspettasse che facessi: l’afferrai meglio, e tenendole ferma la testa cominciai a muovere il bacino, sentendo il mio cazzo scivolarle in bocca. Non con la violenza con cui avevo scopato la bocca di Tania, ma con molta più dolcezza.
Bastarono quattro colpi che mi irrigidii – Sì! Cazzo, sì, Fede! – gridai a occhi chiusi mentre il mio cazzo le vomitava in bocca la mia sborra in densi fiotti di piacere.
Mi lasciai andare in un senso di soddisfazione e goduria, lasciando cadere le mani che ...