1. Il residence al mare - prima parte: la mammina danese


    Data: 12/06/2023, Categorie: Tradimenti Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69

    La stavo scopando a pecora sulle dune che separano la spiaggia libera di LIGNANO dal Villaggio della GE.TUR. e ho pensato che ero proprio un marito porco e lei una mamma maiala.
    
    Fino a 10 minuti prima eravamo in mare, alla seconda secca, io con le dita nella sua figa cercando di farle un ditalino e lei con la mano a masturbarmi fra le onde. Poi il bagnino sul suo pattino si era avvicinato un po’ troppo, forse si era accorto delle nostre manovre e voleva assistere gratuitamente allo spettacolo. Non ci sarebbe stato nulla di male ma eravamo troppo infoiati ed instabili per scopare su due piedi senza neanche un materassino a cui appoggiarsi.
    
    Così uscimmo di corsa dall’acqua e la condussi correndo oltre gli ombrelloni del Bagno 19, dietro la spiaggia libera del camping. Giunta sulle dune da cui ora dominavamo tutto mentre, e nascosta dalle folte tamerici, si inginocchiò, mi abbassò il costume, prese il mio bel cazzo in bocca, succhiandolo fino in fondo e guardandomi vogliosa negli occhi. Ci metteva entusiasmo e passione nel leccarlo, ma non voleva farmi un vero pompino ma solo aizzarmi per poi prenderlo nella figa bagnata e aperta. Infatti a un certo punto fu lei a girarsi e a mettersi a pecora davanti a me senza neppure togliersi gli slip.
    
    “Fuck me! Fuck me now!” mi urlò in inglese spalancando le gambe.
    
    Mi abbassai, le spostai quel minimo di stoffa che mi celava ancora quell’angolo di paradiso, indugiai un attimo per leccarle la figa umida, completamente rasata, e ...
    ... poi feci un giro con la lingua anche attorno al buco del culo. Infine la penetrai, cercando di non sollevare neanche un granello di sabbia. Iniziai un bel lavoretto di punta, con la grossa cappella che entrava ed usciva stimolando l’ingresso della vagina. Lei si sporgeva all’indietro facilitandomi l’accesso. Man mano spinsi più in profondità con grande goduria reciproca.
    
    La posizione in cui mi trovavo era perfetta: potevo ammirare il mio cazzo sparire in quella splendida fregna avvolgente; vedevo il suo superbo culo bianco ed il suo buco invitante dischiudersi davanti a me; e dall’alto osservavo gli altri bagnanti tranquilli sulla spiaggia che prendevano il sole o giocavano a beach volley. Ero proprio un porco, beato e felice.
    
    Lei era danese, alta, bionda, occhi azzurri, leggermente abbronzata. Si chiamava Greta aveva 32 anni ed era la mamma di due bambini piccoli. Era giunta al residence (dove io ho un appartamento) tre giorni prima col marito e i marmocchi. Io invece ero lì già da due settimane con mia moglie e le mie due bambine di 4 e 2 anni.
    
    L’avevo notata subito ma essendo entrambi in vacanza con i rispettivi coniugi e pargoli al seguito non mi ero fatto più di tante fantasie (tranne una bella sega la prima sera pensando a lei).
    
    L’occasione per avvicinarla era arrivata il giorno dopo in piscina. Lei era entrata verso le 9.30 e stava giocando con i bimbi nello spazio riservato ai più piccoli. Lui non c’era. Mia moglie per fortuna era andata come ogni mattina a ...
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