La mia vita da Bull
Data: 11/06/2023,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Autore: Bullatipico, Fonte: RaccontiMilu
... quotidiano, appena potevo, appena nessuno mi sentiva le mie dita si mettevano all’opera e la mia fantasia partiva.
‘Non l’avevo mai raccontato a nessuno’. Non aveva smesso un secondo di masturbarmi seppur durante la narrazione aveva alternato ritmi più o meno sostenuti. Pure il marito aveva ascoltato interessato, rallentando il ritmo della sega. ‘Avevi parlato di due episodi, questo era il primo’ le dissi curioso ‘Ora ti racconto il secondo ma voglio un piccolo incoraggiamento’ mi rispose ‘Tu!’ disse al marito con fare dominante ‘Leccamela!’ Lo stava comandando a bacchetta. Lui senza proferir parola si avvicinò mentre lei si levava le mutandine e si sollevava la gonna, mostrando la sua bellissima figa. ‘Aspetta! Mettiamo un po’ di aroma’ dissi ridendo. Così girai la moglie verso di me e allargandole le gambe presi a strusciare il mio giovane uccello all’ingresso della figa ficcandoglielo dentro pure un paio di volte. ‘Ecco, ora è tutta per lei’ Gli diedi del lei sottolineandone l’ironia. Il marito senza battere ciglio prese a leccare la figa aromatizzata al sapore del mio cazzo strappando una risata crudele a sua moglie. Lei prese a masturbarmi e a massaggiarmi i coglioni estasiata mentre riprese a raccontare
Non volli più vedere Caterina, lei piangeva, mi implorava di spiegarle ma la ignorai. La odiavo non tanto per la sua condotta morale sconveniente ma per essersi dimostrata più sicura e coraggiosa di me. L’estate successiva, quella dei miei 19 anni, la passai ...
... in solitaria. Ormai non avevo più amiche e mi andava bene così, erano tutte inferiori e sporche. E ormai avevo il mio nuovo hobby, la masturbazione. Amavo leggere e andavo nella campagna a passeggiare da sola, in bicicletta o in vespa per trovarmi un qualche posto tranquillo dove leggere e, quando annoiata, masturbarmi selvaggiamente. Sarà stato l’imprinting di quell’esperienza voyeuristica ma la natura, il caldo sole sulla mia pelle, il vento tra i capelli, moltiplicavano a dismisura i miei già intensissimi orgasmi. Avevo sperimentato molto, mi masturbavo solo toccando il clitoride o penetrandomi con le dita, nell’ultimo inverno avevo cominciato ad usare pure ortaggi sottratti alla cucina. Penso che in una gelida notte di gennaio, durante una sessione particolarmente intensa, persi inavvertitamente la verginità con una grossa zucchina verde, visto il sangue che la bagnò. Ma tornando all’estate un pomeriggio successe quello che avevo sempre temuto. Era fine giugno o inizio luglio, non ricordo, avevo appena finito di mangiare una focaccia compre pranzo all’ombra di un grosso ulivo e, per digerire meglio, pensai bene di masturbarmi. Recentemente avevo preso a spogliarmi quasi completamente nuda, tenendo solo il reggiseno e le mutandine, al fine di godere al massimo dell’amorevole carezza della natura sulla mia pelle. Mi immaginai Gianni, l’addetto capo alla macina, che mi scopava furiosamente in piedi nella sala di imbottigliamento, appoggiata una vecchia botte ormai in disuso. ...