1. La mia vita da Bull


    Data: 11/06/2023, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: Bullatipico, Fonte: RaccontiMilu

    ... l’avrei trovata. Infine arrivai alla scuola, sembrava più un country club, un lussuoso edificio di 4 piani con due ali ai fianchi. Mentre mi avvicinavo all’entrata principale della scuola vidi una piccola folla che si accalcava all’ingresso, attorno agli albi pubblici. Ero curioso, pensavo si trattasse della prevendita per una festa o di qualcosa del genere, mi feci strada tra la folla che rideva e si dava di gomito e infine vidi cosa stava tanto scaldando gli animi: Si trattava delle foto, delle polaroid, forse una decina in tutto. Una ragazza completamente nuda si dava da fare con 3 cazzi i cui proprietari non si vedevano. In una foto ne succhiava due messa a pecora mente un terzo la inculava, in un’altra la foto era un po’ di lato e si distingueva oltre che un cazzo nel culo un secondo nella figa mentre aveva un terzo sempre in bocca. Le foto erano tutte di questo tenore. ‘Hai visto che troia quella nuova?’ ‘Si vedeva che era una vacca!’ sentivo dire attorno a me. Il mio cuore si ghiacciò guardando l’ultima foto, la ragazza era bionda, un po’ rotondetta ma con dei grandi seni, sdraiata, con 3 cazzi che già cominciavano ad ammosciarsi e tanto sperma sul suo viso, sul suo seno e sulla sua pancia. La ragazza era Linda. Me ne andai, non ci potevo credere, quasi mi venne da piangere. Lo sapevo, era troia nell’anima lei, le piaceva il cazzo, a me andava bene, io mi scopavo chi volevo e lei faceva altrettanto ma’ non potevo credere che si sarebbe esposta tanto. Controllai ...
    ... l’indirizzo di casa sua e mi incamminai. All’arrivo della sua strada ebbi la seconda sorpresa traumatizzante della giornata. Fuori dalla palazzina di Linda c’era un’ambulanza. Arrivai di corsa ma solo per vederla partire. Un gruppo di persone borbottava lì vicino ‘Che &egrave successo?’ chiesi col fiatone. ‘Poveretta, ha tentato di suicidarsi’. E lì non trattenni le lacrime, scoppiai a piangere, un pianto di paura di perdere una mia cara amica, la cosa più vicina a una compagna che ebbi mai avuto, un pianto di rabbia, rabbia verso quelli che avevano fatto una cosa del genere Linda. Una mattina, sette giorni dopo, proprio all’inizio delle vacanze, mi trovavo nella stanza d’ospedale di Linda, i suoi genitori erano appena andati via. Avevo scoperto che, per riuscire a dormire, aveva sempre con sé una scatola di benzodiazepine e dopo aver visto le sue foto appese all’albo era corsa a casa e ne aveva assunto l’intero pacchetto. Fortunatamente nella confusione in cui era in quel momento era barcollata sul pianerottolo dove l’aveva trovata una vicina due minuti dopo che aveva prontamente chiamato i soccorsi. I primi giorni, quando andavo a trovarla, era ancora fortemente scossa, parlava poco, era spesso assente. Ma quel giorno quando entrai mi rivolse subito un malinconico sorriso. Le chiesi se potevo stare nel suo appartamento per un po’ per starle vicino durante le vacanze, lei mi diede ben volentieri le chiavi. Poi la abbracciai teneramente, sentii il suo caldo respiro sul mio collo, mi ...
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