Melany. La mia Signora e Padrona
Data: 11/06/2023,
Categorie:
Anale
Feticismo
Trans
Autore: CagedSissyCuck, Fonte: xHamster
... con lei.
Decido di alzarmi e di affrontare la giornata al meglio che posso.
Ho dormito completamente nuda, i vestiti che indossavo ieri sera sono ancora dove li ho poggiati. Dopo essere andata in bagno, non avendo altro da mettermi, per il momento decido di indossarli di nuovo assieme alla parrucca a caschetto nera. Mi controllo nello specchio e tento di applicare un minimo di trucco alla mia faccia pallida impiegando quel poco che mi è rimasto in borsetta da ieri sera: un po’ di rossetto, matita nera per gli occhi, un’ombra di fard per coprire le occhiaie evidenti, risultato della nottata brava.
Il risultato non è certo all’altezza di quello di ieri, ma almeno ho assunto nuovamente un aspetto passabilmente femminile.
Emozionatissima, mi avventuro fuori dalla stanza tentando di far meno rumore possibile. Cerco la cucina, la trovo, e inizio a preparare la colazione per Melany.
***
Dopo aver disposto al meglio su un vassoio caffè caldo, pane tostato imburrato e spremuta d’arancia, mi dirigo verso la porta chiusa della sua camera. Ora però mi si pone il problema di come presentarmi: dovrò semplicemente entrare e svegliarla una volta dentro, oppure dovrò prima bussare alla sua porta? Non ho la più vaga idea di come ci si debba comportare in una circostanza del genere. Opto per bussare prima di entrare.
Forse busso troppo delicatamente perché mi tocca ripetere l’operazione un paio di volte prima di ricevere dall’interno della stanza un quasi ...
... incomprensibile:
-Avanti...
Entro esitante e devo aspettare qualche secondo prima che i miei occhi si abituino alla penombra che regna all’interno, poi mi avvicino al letto col vassoio in mano.
Melany è raggomitolata su un fianco, fa caldo e le lenzuola sono scostate dal suo corpo. La camicia da notte di seta le si è arricciata in vita lasciando scoperto e in bella vista un culo da primo premio al concorso annuale di Miss Universo.
-Ehmm...buongiorno, sono le 12...
Si gira pigramente verso il lato del letto cui mi sono accostata, ancora con gli occhi chiusi. Così facendo mette in mostra l’unica cosa di maschile che quel corpo così voluttuosamente femminile e perfetto conservi ancora: un arnese cui anche la definizione di “equino” non renderebbe sufficientemente merito. E’ più scuro del resto del corpo, voluminoso e, nonostante lo stato di non erezione, talmente lungo da arrivarle a mezza coscia. Un cazzo da vera “Divina”, insomma.
Rimango a rimirarlo affascinata, sono costretta a deglutire, prima di poter ripetere:
-Buongiorno, sono le 12...
Lei apre gli occhi e mi guarda. Deve aver notato la direzione del mio sguardo, perché con una mano, dalle dita affusolate e dalle unghie perfette, si aggiusta con aria casuale la camicia da notte, ponendo fine alla mia estasi.
-Buongiorno...cosa?
-In che senso... "buongiorno cosa"?
-Buongiorno...?
Non sto capendo, me ne rimango lì con l’aria ebete e il vassoio in mano.
-Buongiorno
Signora
, si dice! Puoi ...