It all began... with a coffee and a car
Data: 09/06/2023,
Categorie:
Etero
Autore: LadyEternia, Fonte: Annunci69
... per poco non perse l’equilibrio. Si appoggiò giusto in tempo con le mani sul cuscino e solo in quel momento gli sussurrai un roco “Sì…”, leccandogli le labbra.
Mi strinse entrambi i polsi con una sola mano. Operazione molto facile per lui, aveva delle belle mani grandi, forti, mani che sapevano molto bene cosa fare e quando.
Con l’altra mi spostò la coscia sinistra ed entrò con un unico movimento deciso.
Quella penetrazione improvvisa, seppur voluta, mi provocò una lieve fitta di dolore, sostituita ben presto dal piacere.
Era meraviglioso sentirlo dentro di me, sentire quanto potesse riempirmi.
Quando uscì completamente emisi un gemito di frustrazione.
E lo vidi sorridere soddisfatto.
Aspettò qualche istante prima di entrare di nuovo, con più vigore, osservando ogni mio movimento, i miei occhi che si socchiudevano, la bocca che si apriva in un grido silenzioso, la schiena che si inarcava per accoglierlo meglio.
Iniziò a muoversi con decisione liberandomi i polsi, soltanto per poterli bloccare con entrambe le mani.
Aumentò il ritmo, provocandomi intense ondate di piacere. I miei gemiti non erano più silenziosi, e diventavano più frequenti.
Fu allora che rallentò, uscendo nuovamente.
“Sei uno stronzo” gli dissi con una poco celata punta di frustrazione, sorridendo.
“Ti avevo detto che mi piace farlo così...”
L’aveva detto eccome, eppure chissà per quale motivo l’avevo dimenticato.
Nel momento in cui mi penetrò di nuovo, lo bloccai con ...
... le gambe, iniziando a muovermi verso di lui, approfondendo il contatto, permettendomi di solleticare il clitoride sul suo pube.
Non potevo muovere le braccia, ma nessuno poteva impedirmi di dettare il ritmo in altro modo.
Doveva esser piaciuto anche a lui, perché finalmente si chinò a baciarmi.
Fu un bacio bagnato, famelico, eccitato e caotico.
Mi liberò le mani e mi sollevò con facilità per portarmi sopra di lui.
Era una sorpresa ogni volta che mi capitava. Non ero esattamente un fuscello, e spostarmi così facilmente mi lasciava sempre una piacevole sensazione.
Restai ferma senza muovermi, posizionandomi in modo da sentirmi comoda nei movimenti.
Mi chinai a baciarlo, cercando le sue mani.
Era giunto il mio turno…
Lasciai scorrere le unghie lungo le sue braccia, sul petto, sfiorandogli i capezzoli turgidi, il ventre e iniziai a muovermi lentamente avanti e indietro.
Mi piaceva guardare il suo capo rivolto all’indietro, le sue mani abbandonate lungo le mie cosce che mi stringevano ogni volta che mi sentiva contrarmi sul suo membro.
Aumentai il ritmo, appoggiandomi sul suo ventre per poter intensificare anche la penetrazione. Sentivo l’orgasmo crescere rapidamente, il mio respiro accelerato, ondate di calore attraversarmi ripetutamente.
Mi sentii afferrare le natiche, aprirle per stuzzicarmi anche dietro.
Iniziò a muoversi anche lui, spingendo con forza e capii che sarei venuta, che mi mancava davvero pochissimo.
Mi chinai per baciarlo, ...