Io e Andrea. Capitolo cinque.
Data: 30/07/2018,
Categorie:
Trans
Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti
... di un problema personale che mi stava influenzando. La donna ringraziò e tornò indietro visibilmente sollevata.
Sedetti sul mio coupé senza preoccuparmi minimamente di cosa avremo potuto fare o dove saremmo andati una volta insieme. Coprii troppo velocemente i chilometri che mi separavano da lei. Andai a prenderla direttamente a casa, uscì accompagnata dalla madre che mi guardò malissimo e indirizzandomi a malapena un cenno di saluto, fece alla figlia una sfilza interminabile di raccomandazioni, di cui rimarcò in modo particolare quella di non rimanere in giro fino a tardi. Andrea scivolò sul sedile inondando il piccolo abitacolo col suo profumo inebriante. Parti, disse mentre si allacciava la cintura e subito fece un cenno di saluto attraverso il finestrino, alla madre che continuava a guardare nella nostra direzione.
Appena usciti dall’isolato ci fermammo al primo spiazzo lato strada per stringerci in un abbraccio e fondere il nostro respiro in un lunghissimo bacio che scatenò un’erezione pazzesca, tale da tendere allo stremo la patta. Andrea andò subito a controllare accarezzando il pacco da fuori, ma rimandiamo tutto a dopo dissi io. Andrea non avrebbe nemmeno voluto cenare per stare assieme tutto il tempo, ma insistetti per una cenetta leggera, magari un apericena in uno dei tanti locali del centro storico, e così dopo cinque minuti eravamo seduti ad un tavolo con il nostro aperitivo ed un vassoio pieno di ogni ben di dio.
Ci guardavamo mentre attingevamo le ...
... monoporzioni appetitose disposte magistralmente nei vassoi: ma affogati negli sguardi, pregustavamo i sapori dei nostri corpi già idealmente uniti. Era una serata con un cielo pieno di stelle e stare all’aperto, soprattutto poco vestiti risultava difficile. Io avevo la mia giacca e Andrea sfoggiava un copri spalle che esaltava il suo fascino. Facciamo due passi? Azzardai la proposta proprio per non far trasparire il desiderio che mi bruciava. Ma ci pensò lei rispondendo: direi di no, appartiamoci dove dico io e non perdiamo tempo. Aderii con entusiasmo alla proposta; rientrammo in auto e uscimmo dal centro storico, spostandoci verso la campagna.
Percorremmo non più di cinque sei chilometri e Andrea mi indirizzò su una strada bianca che si addentrava tra i campi coltivati. Dopo un paio di curve entrammo in un cortile ampio, attorniato da alberi di alto fusto. Qui saremo al sicuro disse. È la casa che fu dei miei nonni, ora disabitata. Le chiavi le custodisce mia madre e non sono mai riuscita a sottrargliele, nessuno ci disturberà. Abbracciarci e baciarci fu facile, ed entrambi volevamo di più anche se nessuno dei due pensava di prendere una stanza a ore. Provammo ad uscire per darci di più, ma il fresco della sera soprattutto dopo mangiato, si fece subito sentire come poco piacevole.
Sperimentammo così quanto ogni angolo di mondo potesse essere un regno quando lo si condivide con chi occupa anche i tuoi sogni. Andrea abbassò facendolo arretrare al massimo il sedile del ...