1. Io e Andrea. Capitolo cinque.


    Data: 30/07/2018, Categorie: Trans Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti

    Io e Andrea. Capitolo cinque
    
    Il ritorno alla quotidianità sembrò per certi versi facilitato dopo quel fine settimana pieno di emozioni. Riuscivo a prendere tutto a cuor leggero e sentivo di possedere energie nuove nel fronteggiare le innumerevoli traversie nell’esercizio della professione. C’erano però momenti dove arrivavo a vivere attimi di “indecisione e astinenza” che mi gettavano nel panico. La sicurezza di avere Andrea per come mi si era data, avrebbe dovuto garantire serenità nella tempesta emozionale che imperversava in me dal momento in cui l’avevo incontrata.
    
    Nel lungo periodo del limbo d’attesa antecedente il primo incontro, di cui mi sono limitato nello scrivere, ho continuato a mantenere le abituali relazioni con i miei contatti maschili e femminili. Abitudini quindi, relazioni con scopa amiche/i che garantivano con serenità la soddisfazione dei bisogni sessuali delle parti, in una rete relazionale fortemente privilegiata. Era sufficiente una telefonata mossa dall’amica/o che presentava il bisogno per trovare tempo e modo di incontrarci. Lo stesso facevo io. A volte anche al lavoro, prima di un impegno stressante per contenuti o difficoltà tecniche piuttosto che complessità scientifiche. Un giro di telefonate mi garantiva un rinforzo sicuro con un pompino magistrale o una sveltina corroborante senza se e senza ma.
    
    Ecco, mentre attendevo il messaggio di Andrea, a giorni aumentavo le prestazioni per cercare di addormentare il desiderio e la ...
    ... frustrazione per il probabile rifiuto, o addirittura diventavo misantropo e non rispondevo al telefono negandomi. Fra le amiche/i serpeggiava il sentore che qualcosa stesse bollendo in pentola. Alcune/i di loro speravano di poter entrare nelle mie grazie con una relazione stabile; ho sempre chiarito il tipo di rapporto e questo rendeva trasparente ogni azione. Ma tornando all’argomento dello scritto, in questo inizio settimana a metà mattina ricevetti il messaggio di un’amica che chiedeva una scopata da lei nella pausa pranzo.
    
    Mi accorsi che continuavo a lavorare con una parte frazionata del cervello, quella degli automatismi, mentre la creatività correva nella ricerca di come e quando avrei potuto sentire o vedere Andrea ben prima del fine settimana. Non rispondevo all’amica che era abituata a vedere la risposta positiva ed entusiasta nel giro di una decina di minuti con Sms perché spesso internet non funzionava nelle strutture schermate. Alla fine le scrissi che non era possibile per una endurance di incontri anche nella pausa pranzo. Ero entrato nella posizione automatica. Il frigolio che partiva dalla mutanda e arrivava sotto il cuoio capelluto, rimandava ad una sola immagine dal nome “Andrea”!
    
    Non mi riconoscevo ma quella era la mia nuova realtà. Sentivo il suo profumo, il calore. La totale dedizione nell’amplesso era stata così realisticamente palpabile nella sua veridicità che il semplice ricordo era sufficiente per riportarmi indietro nel tempo a rivivere le emozioni ...
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