1. Io e Andrea. Capitolo cinque.


    Data: 30/07/2018, Categorie: Trans Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti

    ... fortissime dei singoli fotogrammi rievocati dalla mente. A volte addirittura mi fermavo per riviverne qualcuno rimembrandone le sensazioni, tanto risultava reale. Mi era balenata l’idea di andare a trovarla durante la pausa pranzo. I 120 chilometri che mi dividevano da lei, rendevano impossibile l’incontro.
    
    Così optai per una telefonata, sperando che anche lei percepisse un desiderio analogo e non mi vivesse come un fuori di testa. Ci vollero pochi secondi per capire che eravamo già legati a doppio filo. Al primo squillo Andrea rispose. Ti stavo chiamando io disse! Avevo una voglia matta di sentire dalla tua voce qualsiasi cosa ti fosse passata per la mente in merito al nostro primo fine settimana. Anch’io, risposi, stessa idea. Era bello ascoltarla, mi stavo già rilassando e deviando la discussione su banalità, avevo dimenticato tutta l’ansia di pochi attimi prima. Che sensazione rendermi conto che risultavamo ancora insieme, anche se appesi al cavo telefonico.
    
    Andrea tagliò corto dicendo semplicemente: in realtà ti avrei chiamato per dirti che ho voglia di te. Vorrei vederti al più presto, non ce la faccio a resistere fino a venerdì senza stringerti. Se potessi guidare, stasera verrei da te anche solo per un abbraccio ed un bacio. Anch’io, replicai e adesso che sento quanto siamo in sintonia, farò il possibile perché ci si veda. Mi riempì di mille parole dolci intervallate da baci lanciati attraverso il microfono del telefono, percepivo i rumori e mi sembrava di ...
    ... sentire il calore delle labbra su di me. La voce le si rompeva per l’emozione e la cosa mi colpì profondamente. Rassicurandola che appena mi fossi organizzato le avrei dato l’appuntamento a brevissimo, concludemmo la telefonata.
    
    Rimediai un paio di sveltine con due scopamiche, durante la pausa pranzo di martedì e mercoledì. Angela e Denise rimasero fortemente contrariate dal modo prepotente con cui le trattai. A me sembrava di essere quello di sempre dissi giustificandomi; ma ad una rapida analisi trovai avessero ragione, anzi, non solo potevo risultare così, a tratti credo di avere utilizzato anche un po’ di violenza. Quasi a rimproverarle di non essere come Andrea, non avere il suo profumo, la sua forza nel darsi con determinazione nei vari momenti del coito. Mi sarebbe venuta la voglia quasi di confessare questa inadeguatezza che stavo scoprendo in loro. Per fortuna stetti zitto ed attesi che arrivasse la sera del mercoledì.
    
    Lasciai lo studio di corsa, fornendo ai collaboratori quel minimo di informazioni necessarie alla conclusione delle attività della giornata e all’avvio per quelle dell’indomani. Luigia, lavorava con me da molti anni e accompagnandomi alla porta dall’alto dei suoi quasi sessant’anni mi chiese cosa stesse succedendo che dal mattino di quel lunedì stavo mettendo in crisi un po’ tutti? Me ne rendevo conto le dissi; l’indomani avrei giustificato il mio comportamento scusandomi. La ringraziai per avermelo fatto notare. Adesso andavo di fretta ma si trattava ...
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