La squadra di hockey 1
Data: 09/06/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: ted_998, Fonte: Annunci69
Ciao ragazzi questo è uno dei miei primi racconti, fatemi sapere cosa ne pensate
La storia ha una base di verità ed una romanzata, lascio immaginare a voi dove finisca l’una ed inizi l’altra. I nomi sono inventati.
Dopo aver riaccompagnato i miei in aeroporto, finalmente torno nella stanza del dormitorio, piccina, cadente, letto singolo, tende lugubre, ma tutta per me, a più in 1000km da casa. Soprattutto tanta tanta voglia di sperimentare, ed un ottimo posto dove farlo. Non conoscendo nessuno esco di stanza e giro per il campus, guardo gli stand sportivi e dei vari club, volevo fare qualcosa di diverso, che a casa non avrei fatto, decisi di provare uno sport di gruppo e di contatto. Hockey su erba. Ora non immaginatemi un fusto di 2 m x 2, perché non lo sono. Quando ho iniziato l’università avevo 19 anni, sono 180 circa, ho sempre fatto tanto sport dal nuoto, alla corsa, al tennis, ho un corpo atletico e tonico ma non di sicuro da sport di contatto.
Non volevo diventare un campione, solo divertirmi e provare qualcosa di nuovo, insomma, tirare fuori la grinta.
Per tornare in stanza incontro 2 ‘coinquilini’ in cucina, ne approfitto e faccio un po' di conoscenze. Freddy, un ragazzone spagnolo con un faccione molto tondo, non è grasso ma neanche muscoloso, molto alla mano, e poi Clara, una ragazza di statura media con un seno molto abbondante. Decidiamo di andare nella sala comune, li troviamo altri ragazzi tutti del nostro dormitorio, tra una partita di bigliardo ...
... e l’altra finiamo per conoscerci quasi tutti, e dal non conoscere nessuno mi ritrovo circondato di persone che come me, cercano amici. Fortunatamente avendo i pasti in mensa le opportunità per legare con i ragazzi del dormitorio sono state tante, e proprio con loro ho iniziato a sentirmi a casa. Però non mi dilungherò troppo su chi siano o i legami con loro, perché poco è accaduto, ci fu solo un ragazzo del dormitorio, paolo, che iniziò hockey con me. Paolo, era abbastanza la mia copia, se non fosse che aveva i capelli sul rossastro, era spagnolo, io italiano, spesso ci confondevano.
Il primo allenamento.
Ovviamente, un po' per l’ansia un po' perché non sapevo dove sarei dovuto andare, arrivai con 30 minuti d’anticipo. Superato l’imbarazzo iniziale iniziai a chiacchierare con il coach, che era anche lui uno studente. Dopo poco sul campo si raggrupparono una 30/40ina di maschi. Per la maggior parte, abbastanza di stazza, di tutte le stature e taglie, alcuni più magri altri meno, ma una cosa che avevano in comune erano i muscoli, non tutti palestrati, o definiti, però anche quando più grossi, quasi sempre mascolini, poi c’erano le matricole, che come me si potevano facilmente individuare perché eravamo i più magri a confronto.
Gli allenamenti erano tosti, ma tiravo fuori la grinta e mi facevo spazio, liam l’allenatore della seconda squadra era davvero paziente, un bel tipo, più basso di me forse sui 170, ma ben piazzato, due braccia che avrei voluto stringere e tastare ...