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La mia storia con Silvia Cap. 3
Data: 07/06/2023, Categorie: Erotici Racconti, Etero Autore: Giangi, Fonte: RaccontiMilu
... visto quanto era successo nei giorni precedenti mi era davvero molto difficile avere un giudizio obbiettivo e farle da insegnante. Mi sforzai d’essere il più distaccato possibile ma, per me, era davvero difficile. Lavorammo insieme e devo dire che fui contento dei risultati ottenuti. Silvia era davvero precisa e professionale e assai meticolosa. Pranzai mangiando quello che mi ero portato da casa e stavolta Silvia si sedette accanto a me e iniziò a mangiare ciò che si era portata da casa. Mi preparò il caffè e mi lavò le posate. Finiiilturno alle ore 14:15 e chiesi a Silvia se dovevo darle una mano per correggere la tesi: “ No, oggi a casa ci sono i miei due figli e quindi non è possibile!” “ Peccato!” risposi “ Ma se vuoi possiamo vederci verso le 16:00 in un altro posto sulle rive del fiume Sile!” “ Molto volentieri.“ “ Allora a dopo.” Ci baciammo davanti alle nostre rispettive auto e tornammo a casa. Arrivai a casa e dopo poco ripartii per andare all’appuntamento con Silvia. Le indicazioni stradali per trovare il posto, me le inviò tramite Whatsapp e trovai il posto abbastanza facilmente. Parcheggiai e scesi dall’auto; il sito era molto tranquillo, il fiume formava un’ansa piuttosto ampia ansa dove l’acqua scorreva molto lentamente sulle sponde del fiume c’era diversa sabbia portata dal fiume; c’era una folta vegetazione che nascondeva quasi del tutto la strada sterrata che era di lato. Il caldo non era poi così opprimente in quanto la brezza che ...
... arrivava dal fiume mitigava la calura. Sentiiarrivare una macchina : era Silvia che stava parcheggiando l’auto. Scese dall’auto e mi venne incontro: ci baciammo. Notai subito che si era cambiata d’abito. Aveva indossato un paio di pantaloni bianchi in lino abbastanza trasparenti e molto aderenti che lasciavano intravedere il suo bel culetto e una maglia sempre di lino di colore bianco che lasciava intravedere il reggiseno in pizzo anch’esso bianco. “Peccato che ti sia cambiata. Ti preferivo con la gonna. Hai paura che succeda quello che è accaduto ieri pomeriggio?” dissi Mi guardò e mi sorrise. Iniziammo a camminare lungo la strada sterrata a braccetto. Ogni tanto ci baciavamo; vedevo che Silvia era allegra e felice. Il tempo con lei scorreva senza neanche che me ne rendessi conto e tra una risata e un bacio percorremmo parecchia strada. Ci fermammo e ci sedemmo su una panchina fatta con uno dei tronchi di un vecchio albero posta proprio sul orlo dell’argine del fiume. Silvia si sedette al mio fianco e ammirammo il lento scorrere dell’acqua. Poi improvvisamente Silvia iniziò a baciarmi; dapprima baci molto piccoli e romantici poi sempre più intensi e passionali. Le misi una mano sulle gambe e gliele accarezzai; mentre lei mi portò le mani sul viso. La voglia di possederla iniziava a farsi sentire e allora portai le mani sui fianchi. Lei invece, inaspettatamente, mi mise una mano sulle gambe accarezzandole. Continuammo per un bel po’ di tempo e in me la voglia di possederla ...