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La mia storia con Silvia Cap. 3
Data: 07/06/2023, Categorie: Erotici Racconti, Etero Autore: Giangi, Fonte: RaccontiMilu
<!-- [if gte mso 9]>--> Capitolo 3 Il giorno ero a casa in riposo. Mi alzai piuttosto tardi e girovagai a casa senza concludere niente. Sbirciavo il cellulare per vedere se Silvia mi mandava qualche messaggio, ma ahimè, invece nulla. Pranzai poi inviai un messaggio a Silvia che non mi rispose. Mi misi al computer e iniziai a leggere; verso le ore 15:00 suonò il cellulare. Era Silvia. “ Ciao GianLuca.” “Ciao Silvia. Dimmi tutto.” “Ahimè, oggi la casa non è libera in quanto ho mia figlia a casa però se vuoi ci possiamo vedere lo stesso; ho un posticino alquanto isolato e molto romantico. Se vuoi ci vediamo lì.” “Ma certo che ti voglio vedere; se poi il posto è isolato va ancora meglio!” “A che ora possiamo vederci?” “Verso le 16:00 ti va bene?! “Direi benissimo. Tanto oggi non ho nulla da fare.” Mi diede le indicazioni stradali per raggiungere il posto e terminammo la telefonata e iniziai a vestirmi con molta calma stando attento a ciò che indossavo e soprattutto ai dettagli e partii con calma in quanto ero piuttosto in anticipo. Feci un po’ di fatica a trovare il posto in quanto era una zona un po’ isolata a me sconosciuta. Parcheggiai l’auto e scesi: la località era davvero molto bella, c’era un silenzio indescrivibile rotto solo dal cinguettio degli uccelli e dall’acqua del fiume che scorreva a lato della strada. Lei arrivò dopo alcuni minuti, parcheggiò la macchina e scese dall’auto; indossava una gonna che arrivava fino al ginocchio di raso ...
... lilla con una maglietta a fiori che richiamava il colore della gonna e sandali in tessuto. Era davvero splendida! Mi venne incontro e ci baciammo sulla bocca e le dissi: “Wow! Silvia , ma quanto sei bella!” “Grazie Gianluca ….” E mi accarezzò il viso. Ci prendemmo sotto braccio e iniziammo a camminare. La strada si fece ben presto sterrata e costeggiava il fiume Sile per diversi chilometri. Parlavamo e camminavamo a braccetto; Silvia era felice, ogni tanto mi baciava sulle guance e poi m’abbracciava. Io mi guardavo attorno in quanto non ero mai stato lì e baciavo anch’io Silvia facendole notare che cosa avevo osservato e cosa mi piaceva. Camminammo quasi per un’ora, poi stanchi ci sedemmo su un panchina che portava i segni del tempo e dell’incuria umana. La gonna salì leggermente e io posai una mano sulle sue gambe: notai che erano tutte sudate. “Silvia, hai caldo?” “ Sì Gianluca sono tutta sudata.” Incominciò a far svolazzare la gonna scoprendo le gambe e lasciando intravedere il perizoma bianco che indossava. Rimasi esterrefatto e iniziai a guardarmi attorno se c’era qualcuno che sopraggiungeva. Fortunatamente non c’era anima viva! Rimanemmo seduti 15 – 20 minuti poi il caldo stava diventando insopportabile e decidemmo di percorrere la strada in senso inverso. Silvia si alzò e si aggiustò la gonna sul retro che si era appiccicata al sedere molto sudato. Ma vedevo che Silvia aveva qualcosa che non andava sul sedere che le dava molto fastidio. “Gianluca ...