1. Violata in casa


    Data: 29/05/2023, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Handrea, Fonte: EroticiRacconti

    ... all'altro capo Roberto che mi chiedeva se potesse passare per un saluto. Lì per lì non seppi cosa rispondergli e, con stupore, sentii la mia voce rispondergli di sì.
    
    Appena chiusa la telefonata sprofondai nella confusione più totale: cosa gli avrei detto? Cosa mi avrebbe detto? E, soprattutto, cosa avrebbe fatto?
    
    Scappai in bagno e mi guardai allo specchio: un mostro! Mi lavai la faccia e poiché l'eccitazione sortiva sempre il solito effetto su di me, feci pipì e, già che c'ero, mi lavai accuratamente senza provare a pulirmi solamente con la carta igienica.
    
    Ma cosa stavo architettando?
    
    Mentre mi stavo tirando su i soliti pantaloni della tuta, sentii squillare il campanello e, inciampando per la fretta, mi precipitai ad aprirgli il portone.
    
    Roberto salì in fretta le scale e, appena entrato, mi porse una piccola scatola di cioccolatini, cosa che mi fece un piacere immenso e, al tempo stesso, aumentò la mia confusione.
    
    Lo feci accomodare in salotto, sul divano, scusandomi dello stato della casa e, soprattutto, del mio stato, visto che non pensavo di ricevere visite.
    
    Lui mi disse di non preoccuparmi e poi, con noncuranza, mi chiese se Franco fosse andato all'incontro.
    
    La conferma dell'assenza del mio fidanzato parve rallegrarlo e, al contempo, fargli assumere la posa di un grosso gatto alle prese con un piccolo topolino.
    
    Sapevo di avere i minuti contati e l'impazienza dell'attesa della sua azione mi stava snervando. Chiesi se voleva un caffè e, senza ...
    ... aspettare risposta, mi diressi verso la cucina per prepararlo. Ma qui mi sentii afferrare da dietro e stringere fra le braccia, mentre la sua bocca mi diceva che non era per il caffè che era passato.
    
    Poi la situazione precipitò!
    
    Provai a divincolarmi, gli chiesi di smetterla, cercai di sfuggirli ma finii in un angolo e lui mi fu subito addosso. Mi ritrovai portata quasi di peso sul divano, con le mie gambe che scalciavano in aria come fanno i bambini piccoli e distesa su di lui in modo che il mio capo poggiasse sulle sue gambe. Mi teneva entrambi i polsi con la mano sinistra, mentre con la destra immobilizzava il mio corpo recalcitrante che cercava, divincolandosi, di sfuggire alla sua presa. Poi avvicinò il suo viso al mio che, come da copione, aveva gli occhi totalmente chiusi, e mi baciò.
    
    Mi sentii debolmente dire un no poco convinto, che man mano che si ripeteva diventava sempre meno convinto e meno udibile, anche se gemendo continuavo a muovermi a destra e sinistra e a tirare le braccia per liberarmi dalla sua morsa. Le sue labbra schiusero le mie e, mentre mi opponevo, mi sentii invasa da un bacio profondo, totale, assolutamente insperato e, almeno in questo stato, assolutamente non accettato.
    
    Mi baciò furiosamente mordendomi le labbra mentre le sue mani scendevano sui miei seni e, da lì, si spingevano verso i miei pantaloni. Mi sentii il sesso esplorato, come se Roberto avesse voluto prenderne possesso e, gridando, scalcia furiosamente dimenando i fianchi, ...
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