1. Cartomanzia – 7a parte – Stupire il proprio marito


    Data: 27/05/2023, Categorie: Erotici Racconti, Poesia Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Tradimenti Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    Giacomo era affascinato dal gioco di lingua e di labbra che la zia stava mostrando di essere abilmente capace di fare, anche se ad un misero cono gelato, anziché sul suo cazzo così duro da fargli male; girò un attimo la testa e vide che anche il nonno era paralizzato da quell’inaspettato, sensualissimo spettacolo, ma che nel suo sguardo non si leggeva riprovazione, ma… bramosia. «Mi è venuto un forte malditesta, Anto’: portami a casa…» La voce forte e chiara di Clelia riscosse tutti -compresa Laura!- da quello spettacolo ed il nonno, dopo aver bofonchiato qualcosa, cominciò ad arrotolare i teli. Allora, anche Laura decise aveva delle cose da fare a casa e si portò via il figlio, quasi sull’orlo delle lacrime per la frustrazione di dover interrompere quella celestiale visione erotica, assicurandosi comunque che Paola invece preferisse restare in spiaggia e, in meno di cinque minuti, la lasciarono sola.
    
    Le era spiaciuto che la mamma si fosse sentita male, al mare e che sua sorella e suo nipote avessero deciso di farsi accompagnare a casa da papà, ma lei era restata in spiaggia, a rosolarsi piacevolmente al sole e non era mica restata sola… per niente! Un sacco di simpatici giovanotti avevano chiacchierato e scherzato con lei e le avevano offerto innumerevoli volte di andare a bere qualcosa al baretto; aveva accettato solo poche volte ed aveva capito che quelle capatine erano solo occasioni per averla in piedi e per farle arrivare le loro mani ovunque, oltre a fargli ...
    ... sentire le loro irruente erezioni contro i fianchi od il culo. Quando aveva deciso -poi- di fare il bagno, si era trovata con l’acqua circostante agitata, affollata di uomini di ogni età, che le fecero venire in mente certe scene di mattanza nelle tonnare, viste in qualche documentario. Con l’acqua che, tra gli scogli, le arrivava alle spalle, si era trovata con addosso le mani di almeno una decina di uomini e qualcuno più intraprendente era arrivato a spingerglielo dentro, davanti o dietro, a loro discrezione. Qualcuno, poi, l’aveva fatta piegare -anche sotto il pelo dell’acqua- ed aveva voluto un pompino, memore dello spettacoloso gelato di un’oretta prima. La sua vergogna per quel comportamento così lascivo era stata gigantesca, ma non riusciva a sottrarsi dalla fascinazione di avere quei comportamenti… e neanche dall’indiscutibile piacere che ne traeva, sopratutto quando i più goffi o bruschi si impadronivano del suo corpo senza nessuna delicatezza, facendole provare piccole -ma inopinatamente eccitanti!- sensazioni dolorose. Comunque, alla fine del pomeriggio, aveva ricevuto la telefonata che più desiderava ricevere: quella del suo Giulio, che le comunicava (anche se in tono forse un po… freddino, invece che con l’entusiasmo che manifestava lei: doveva essere sfinito dalla lunga trasferta di lavoro, povero amore!) che sarebbe arrivato a casa dopo le dieci di quella sera e di non preparargli nulla, che avrebbe cenato lì a poco, in aeroporto. Così andò a casa, si fece bella -e ...
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