1. Surfin' - 7


    Data: 26/05/2023, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... vicino al naso come se volesse annusarla. No, la annusa proprio. "Mi stavo masturbando...", sussurro di fronte alla sua occhiata interrogativa e maliziosa. "A cosa pensavi?", domanda. Sarebbe fico mentire rispondendo "a te", ma non ne ho la prontezza e poi non ci crederebbe nemmeno. E poi a cosa vuoi che pensi mentre mi metto le dita dentro e sono così zuppa che l'odore persiste così tanto tempo? Si infila sotto la felpa e scopre che non ho nulla a difendermi in mezzo alle gambe. E scopre anche che sono pronta. Se da prima o da quando ci siamo baciati non saprei. Chissà se si sta dicendo "ma guarda sta troia". Se lo fa, meglio. Se in questo momento sapessi che la sua troia sono io e vaffanculo a quella che dorme nella sua stanza potrei pure impazzire. "Ti aiuto io", risponde. E senza attendere altro mi infilza con un dito, mi fa sobbalzare. Gemo nella sua bocca e mi accascio su di lui, lo lascio fare. Vorrei non farlo ma mi agito, lui mi tiene bloccata. Lo bacio per non far rumore, mi infila un secondo dito e per la terza volta in una giornata vengo per merito del ditalino di qualcuno, ma che differenza con il "ragazzino" di stanotte. Erik mi si fa con una strafottenza alla quale non è nemmeno immaginabile di potere sfuggire. Non capisco più un cazzo e me ne frego di qualsiasi prudenza, mi lascio scivolare per terra ed è il primo gesto che, anche se sto ancora tremando, faccio di mia piena volontà da qualche minuto a questa parte. Non so se lui se lo aspetti, probabilmente ...
    ... sì ma non è ciò che conta. Ciò che conta è che ho una voglia irreprimibile di prenderglielo in bocca. Sbrocco letteralmente di fronte al pacco gonfio a meno di dieci centimetri dai miei occhi, lo accarezzo a mano aperta. Mi aiuta a sbottonargli i calzoni e a tirarglielo fuori. Mi stordisco al tatto, alla vista, al profumo e al sapore del cazzo, altro che "lasciamo perdere". Gli succhio e gli slinguazzo la cappella, gli lecco l'asta e le palle, "lasciando perdere". Colo tutta la saliva che ho sulla punta mentre gli metto le mani sotto la camicia e accarezzo i suoi pettorali. Lo imbocco pensando soffocami, usami, svuotati. Ora come ora servo solo a questo. Chissenefrega se arriva qualcuno.
    
    Però qualcuno è in arrivo, purtroppo, e le voci non sono nemmeno così lontane. Scatto in piedi e faccio un passo indietro sperando che lui riesca a ricomporsi. Non è proprio così ma i nuovi arrivati non se ne accorgono. Sono due ragazzi e una ragazza: non hanno visto nulla ma sono certa che abbiano capito di avere interrotto qualcosa.
    
    Io e Erik ci guardiamo a lungo, quando per la seconda volta lo saluto dicendo che ho freddo ci guardiamo ancora. Rientro, chiudo la porta finestra e vado ad aprire quella della camera che dà sul corridoio. Mi metto in attesa: non ho idea se per tornare dalla sua ragazza debba passare di qui, non ho idea se mi verrà a cercare apposta o se considera chiusa la partita. Insomma, non ho alcuna idea se verrà o meno. Io invece non è che lo desideri, di più. Sono ...
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