Una bellissima esperienza. Seconda parte.
Data: 28/07/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: pennabianca., Fonte: EroticiRacconti
Lo guardo e, per un attimo, resto sorpresa; la sua richiesta mi sorprende, ma, nello stesso tempo, mi eccita; nell’insieme sono meravigliata perché giunge inaspettata. In ogni caso mi alzo ed eseguo. Mi reco in bagno, sotto lo sguardo di molti maschi che sicuramente ammirano il mio corpo e poi torno da lui, tenendo in mano l’esiguo indumento, che è talmente sottile e minuscolo da nascondersi perfettamente nel pugno chiuso della mia mano. Mi siedo per riprendere la cena, ma lui, con tono calmo e deciso, mi ordina di fare una cosa che mi sconvolge non poco.
«Alzati e appoggia il tuo indumento sul tavolo di quei signori.»
Sono allibita! Ma lui non aggiunge altro e io, provando un certo brivido, mi alzo e, cercando di tenere un'aria disinvolta, mi avvicino a quel tavolo, dove ora tutte le persone mi guardano con estrema attenzione e, quasi tremando, appoggio il mio indumento sul tavolo, poi mi giro e, ben sapendo che essi ammireranno il mio splendido culo, mi muovo lentamente, facendolo oscillare volutamente, da vera puttana. Riprendiamo la cena, sotto lo sguardo attento di quelle persone che, a bassa voce, parlano tra loro, sempre continuando a guardare verso di noi e, quando noi siamo quasi al dolce, essi si alzano e uno dei sei, quello dall’aspetto più autorevole, tenendo in mano il mio perizoma, si avvicina al nostro tavolo e, mentre si china verso di me, mi fissa il decolleté e con un tono calmo e pacato, parla con lui:
«Ok va bene, possiamo giocare, le condizioni ...
... le conosci.»
Lo guardo senza capire, mentre lui continua a consumare la cena con una calma esasperante, che, da me, è interpretata quasi come un’espressione di ennesima arroganza. Questo maschio mi domina, ha preso il totale controllo di me, e questo mi eccita, ma, nello stesso tempo, mi intimorisce.
Finita la cena, ce ne andiamo e lui, senza dire niente, una volta saliti in auto, dal cassetto porta oggetti, estrae una benda nera e, con fare deciso mi copre gli occhi, incutendomi maggiore incredulità e tensione. Non so quanto sia durato il viaggio, l’unica cosa di cui sono certa è che dobbiamo essere arrivati a destinazione, perché lui ha fermato l’auto e mi ha aiutato a scendere. Saliti alcuni scalini, ho sentito che bussava ad una porta, che subito si è aperta e, nel totale silenzio, sono entrata, spinta da lui che mi imponeva la direzione. Tutt'intorno vi era un silenzio totale e questo, in qualche modo, mi ha inquietato ancora di più. La sua voce ha risuonato nel silenzio dell'ambiente.
«Spogliati completamente nuda, ma senza mai togliere la benda.»
Con gesti un po’ nervosi, mi sono spogliata e sono rimasta solo con le mie autoreggenti ed i tacchi alti. Intorno a me avvertivo la presenza di altre persone, ma, essendo bendata, le mie erano solo sensazioni, quando, improvvisamente, nel totale silenzio, ho sentito delle mani sul mio corpo.
Son trasalita, ma la voce calma di Mario mi ha quietato.
«Tranquilla, nessuno ti farà del male, devi solo restare in ...