Da serva a schiava
Data: 20/05/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: Norbmi, Fonte: RaccontiMilu
... ripresa dei venti abbastanza presto e perciò l’equipaggio si concede una giornata di ozio, bevendo alcol di infima categoria caricato all’inizio del viaggio.
Nel primo pomeriggio, gli effetti della bevanda iniziano a farsi sentire e tutti quelli che avevano approfittato della sostanza finiscono tra le braccia di morfeo.
Nel mio vagare finisco sottocoperta ad osservare le panche destinate ai rematori, a cui sono collegate delle catene per bloccare i piedi. Mi perdo nei ricordi del mio viaggio fino al porto di Lisbona, mi sdraio su una panca e chiudo gli occhi, mentre con la mente spingo i miei pensieri pi’ indietro nel tempo, fino ai ricordi della mia infanzia, con la mamma e con la nonna.
Questo fino a quando non sento una presenza sopra di me. Apro gli occhi e uno dei viaggiatori mi sovrasta fissandomi a braccia conserte.
“Hai scelto il posto adatto per una negra”
Ah, s’, ora mi ricordo di lui. é il primo che mi ha molestato. La prima notte del viaggio me lo sono ritrovato sopra di me, una mano a tapparmi la bocca e l’altra a tenermi ferme le braccia. Quando mi sono svegliata avevo gi’ la gonna alzata e il suo ghigno davanti agli occhi. Mi é arrivato subito un malrovescio, che mi ha stordita non poco. Ma non é riuscito a violentarmi: non gli é venuto duro.
Mi ha dato un altro schiaffo e se ne é andato inveendo.
“Oh, buongiorno! Tu sei il frocio che non é riuscito a scoparmi l’altro giorno, vero? Mi ricordo di te. Come dimenticare quel pacchettino che ...
... ti penzolava moscio tra le gambe?”
La sua risposta é un pugno in un occhio, diretto. Perché non sto mai zitta?
Sento la testa vibrare, mi alzo e cerco di correre all’aperto, barcollando un poco. Le mie gambe incespicano in qualcosa e cado rovinosamente a terra, prona. Mi guardo indietro: Mi ha fatto uno sgambetto con un remo, il bastardo.
Non ho il tempo di rialzarmi che subito mi si siede sulla schiena e mi tira i capelli. Lancio un urlo e mi arriva uno schiaffo, che mi ammutolisce.
“Zitta troia negra. Ti far’ pagare per l’altra volta. Sta muta, o finisci in mezzo ai pesci”
Le sue mani corrono ad alzarmi la gonna, e a rovistarmi gli orifizi. Le mie unghie cercano di graffiarlo per fermarlo, ma lui quasi non si accorge.
Sento le dita che premono contro la fica e contro la mia rosellina, ma non riescono ad entrare. Sono bloccata, é impossibile che riesca a penetrarmi, malgrado cerchi di inumidire i buchi con la sua saliva.
“Puttana, apriti!” Mi intima, senza successo.
Lo sento spostarsi e sedersi sulle mie scapole. Il suo peso mi toglie il fiato e quando le sue dita finalmente mi penetrano nel culo, le grida mi si strozzano in gola.
Il dolore mi blocca completamente, gli occhi rimangono sbarrati e le lacrime iniziano a rigarmi le guance. Il bruciore mi invade la pancia, irradiandosi pulsando, mentre lo sfintere si contrae ritmicamente per impedire alle dita di entrare di pi’. é inutile, perché la sua forza é tale che pi’ stringo, pi’ le sue dita mi ...