1. Gendarmerie


    Data: 17/05/2023, Categorie: Etero Autore: OMNIA, Fonte: Annunci69

    Vivienne è in spiaggia, alla sinistra del villaggio a circa due chilometri. A volte la vedo camminare pensierosa in direzione del porto.
    
    Mi sono accorto di lei da subito, una bellezza simile difficilmente passa inosservata. La vedo spesso passeggiare sulla riva, nuda, abbronzata, la lunga coda bionda, uno zainetto rosso sulle spalle, i suoi seni sodi che ondeggiano armoniosi. Direi sui 45 anni. Non so mai come fare per fermarla, quale scusa utilizzare per attirare la sua attenzione.
    
    È la mattina del mio terzo giorno di vacanza a Cap Agde. Entro nei bagni pubblici antistanti l’accesso principale della spiaggia. È la prima volta che mi trovo nella necessità di utilizzarli. Deposito la mia borsa verde militare su di un tavolino all’entrata, la signora delle pulizie armeggia il mocio sul pavimento con un ritmo sostenuto. Mi dice bonjour, con lo sguardo tipico del personale che lavora nel villaggio: sembra che riescano ad attraversare il corpo degli ospiti nudi senza vederli, loro che invece sono sempre vestiti, costretti alla visione di organi genitali di ogni misura.
    
    Mi avvicino al vespasiano, prendo in mano il mio pene, tiro appena indietro la pelle del prepuzio per scoprire la fessura dell’uretra, in modo da evitare la scrollata finale.
    
    La signora continua a ramazzare dietro di me. Questa imprevista mancanza d’intimità non mi agevola la concentrazione per la minzione. Stringo un po’ le natiche quasi a protezione e a copertura del mio corpo, ma il risultato non ...
    ... cambia. Il detersivo che sta utilizzando l’inserviente ha una profumazione di marsiglia con una base di ammoniaca; olfattivamente è una sensazione molto gradevole di igiene e, considerato che ci sono persone che entrano con i piedi nudi, penso che ciò sia doveroso.
    
    L’urina sta quasi per uscirmi dal pene quando mi accorgo di un’altra presenza femminile sul mio lato destro. È lei, riconosco la sua lunga coda che arriva quasi a toccarle le due fossette che delimitano la spina dorsale dalle sue natiche abbronzate. Inizialmente insieme a me erano entrati due uomini. Abbandono l’impresa urinaria e mi reco al lavandino affianco al suo. Apro i rubinetti, porto le mani sotto il getto d’acqua tiepida e comincio a sfregarle. Alzo lo sguardo sullo specchio e incrocio immediatamente i suoi occhi celesti. Sorrido, lei risponde mostrando i suoi denti meravigliosi, è una fata. Decido di dire qualcosa per non perdere l’attimo: “Non ce la farò mai a farla qui”! lo dico in italiano, forse in inglese non saprei neanche come dirlo. “Pas de problème, vous pouvez faire à la mer”. Ci comprendiamo benissimo nelle nostre lingue. Provo una sensazione di calore che mi invade lo stomaco ed il viso. Si asciuga le mani con le salviette di carta e mi saluta con un dolcissimo "au revoir". Non la rivedo fino al tardo pomeriggio. Verso sera passa in riva al mare ma non si accorge di me.
    
    Arriva l'ultima mattina della mia vacanza; è proprio una bella sorpresa trovarmela seduta in una brasserie di Port Anbonne, ...
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