Scacco matto
Data: 15/05/2023,
Categorie:
Etero
Autore: valchiria96, Fonte: EroticiRacconti
... turgidi, bottoncini rosa, allungai una mano verso il suo sesso. Lo tastai con cura, accarezzandolo dai pantaloni. Ormai duro come il più solido degli abeti del bosco all'esterno, sentivo che non poteva restare rinchiuso in quella gabbia di jeans. Con non poca difficoltà riuscii a slacciarli, abbassai la zip e senza perdermi in inutili step spinsi le miei dita sotto i suoi slip. Era la prima volta che potei saggiare quel caldo e pulsante pezzo di carne. Lo afferrai e stringendolo saldamente presi a masturbarlo. A quel punto lui mollò la presa dal mio seno lasciandomi fare. Non ci volle molto perché mi fermasse e non potei certo biasimarlo, avevo spinto fin troppo sull'acceleratore e lui stava giungendo al limite. Riuscì a trattenersi e stemperammo la situazione bevendo un altro bicchiere di vino e nel mentre anche lui si spogliò del tutto. Una volta che Luca si ricompose decisi di dargli ancora un certo scossone.
«Non trovi che manchi un pezzo dalla scacchiera?» e con tono carico di malizia aggiunsi
«Non vorrai mica dimenticarlo dentro di me? Bada che o lo recuperi tu o non lo riavrai indietro»
Sentendomi pronunciare quella frase la sua erezione riesplose all'istante, la sua attenzione quindi si rivolse immediatamente tra le mie gambe e scostandole, si distese su di un fianco tra di esse. Così prese a baciare il mio interno coscia e lentamente iniziò a risalire. A mia volta con un piede iniziai ad accarezzare dapprima le sue caviglie e lentamente poi mi spostai ...
... verso i polpacci. Restavo sempre un passo dietro di lui, non volevo certo spingerlo al limite ancora una volta. Non riuscivo più ad attendere ma cercai di darmi un contegno.
Luca allora raggiunse il mio sesso ormai preda dei più perversi desideri. Lo baciò dolcemente insistendo sul clitoride ancora nascosto sotto le labbra finché non lo sentii risucchiato tra le sue. Gemetti lievemente e così lui affondò la sua lingua nei miei umori ormai in ebollizione mentre mi sentivo un fiume in piena.
Mi afferrò per le cosce e si spinse ancora più a fondo e di conseguenza anche quel pezzo mancante. Intanto continuavo, col mio piede, a conquistare terreno finché non raggiunsi il mio obbiettivo. Sentivo il suo membro pulsare sul dorso del mio arto, presi a massaggiarlo nel modo in cui sapevo non avrebbe resistito a lungo. Ma mi sbagliai perché quella ormai al limite ero io e Luca tremendamente concentrato su di me non stava dando molto peso a quanto in corso nelle sue parti basse. Così, d'un tratto non resistetti e, con l'idea di poter vedere il suo piacere riversato sul mio piede fissa in testa, mi lasciai andare in un sonoro orgasmo. I miei pugni stretti, il mio seno destro nella morsa della sua mano e quella lingua che non dava tregua al mio clitoride. Ma Luca non sembrava volersi fermare e così prosegui ancora per un po'. Ad un certo punto, dopo avermi sostanzialmente bevuta, mollò la presa e penetrandomi con due dita recuperò il pezzo mancante, lo posò sulla mia pancia, diede un ...