Scacco matto
Data: 15/05/2023,
Categorie:
Etero
Autore: valchiria96, Fonte: EroticiRacconti
... per un po', senza dire una parola, a contemplare il fuoco che ormai si era ravvivato. Poi come da programma sfidai lui ad una partita a scacchi. Sapevo di non avere alcuna possibilità ma ero intenzionata a perdere per tanto lo invitai a prendere la scacchiera e a sedersi vicino a me.
È probabile che Luca stesse impazzendo in quel momento, era rosso in viso e visibilmente eccitato ma in qualche modo mi diede corda, stette al gioco ed iniziammo la partita, lui con i bianchi ed io i neri. In poche mosse finii sotto scacco, risolsi il problema parando con l'alfiere ma due turni dopo mi diede matto col cavallo.
Certo, la vittoria sarebbe stata sua se le regole fossero state quelle canoniche ma io le stavo ovviamente per riscrivere.
Riempii nuovamente il mio calice, afferrai il mio re e ce lo lasci cadere dentro . Mi sistemai per bene, poggiai le mani sul pavimento poco dietro di me, le gambe distese davanti e con i piedi sfioravo la coscia di lui, feci come un sospiro di rammarico e dissi.
«Peccato, non ho proprio considerato che tu potessi muovere in quel modo.»
«Già, non capisco come tu non abbia anticipato il mio piano ma se vuoi riproviamo» Rispose Luca.
«Perché credi di aver vinto forse?»
«Certo, è matto, la partita è finita»
Luca sorrise e arrossì di nuovo. Già la vera partita era appena iniziata e stava giusto iniziando a capire.
Recuperai il mio re e lasciando che sgocciolasse sul mio seno aggiunsi.
«Vedi, c'è una regola non scritta che ...
... stabilisce che per vincere, oltre al re, è necessario mangiare anche la regina»
Mentre pronunciavo quelle parole feci scorrere quel pezzo lungo il mio ventre, lo feci roteare una paio di volte intorno l'ombelico e poi di nuovo giù fino a raggiungere l'unica vera casa di matto dove lo riposi spingendolo delicatamente dentro di me.
E conclusi.
«Ora è il momento di dare scacco matto»
Tanto bastò perché Luca scattasse, l'ultima bava di seta che teneva a galla la sua inibizione si ruppe irrimediabilmente e in una frazione di secondo me lo ritrovai addosso, mi spinse a terra e mi baciò con enfasi. Mi lasciai prendere e sovrastare dalla sua foga. Avevo appena giocato la partita perfetta e probabilmente creato un toro impazzito da un cucciolo intimorito. Mi sentii soddisfatta, una vera regina del male.
Le sue dita presero ad esplorare ogni singola parte del mio corpo, dal collo alle orecchie, dal seno ai fianchi, dal sedere alle cosce. Mi baciò il collo e così prese a scendere pian piano, indugiò sul mio seno per più di qualche istante e a tratti sembrava volesse mangiarmi i capezzoli. Era affamato e nonostante la foga fosse tanta e i modi un po' acerbi, riusciva a soddisfare a pieno il mio appetito. Io lo accarezzai tra i capelli e buttai un occhio verso la finestra. Nel mentre aveva iniziato a nevicare e il vento soffiava sonoramente. Sembrava fossimo immersi nel nulla e in un certo senso era così.
Mentre Luca continuava a succhiare e mordicchiare i miei due, ormai ...