1. Scacco matto


    Data: 15/05/2023, Categorie: Etero Autore: valchiria96, Fonte: EroticiRacconti

    Passai le vacanze di natale con Luca, un ragazzo poco più grande di me con il quale andai a trascorrere qualche giorno nella sua casa di montagna in Trentino.
    
    Lui, abile giocatore di scacchi, mi portò a sciare in un impianto non molto lontano dal paese e lì trascorremmo l'intera giornata del ventisei. La sera, ormai stanchi rincasammo per una doccia e una cena veloce. L'idea era quella di cucinare qualcosa di semplice e dare fondo ad un paio di bottiglie di vino.
    
    Luca era di bell'aspetto, non proprio il mio tipo ideale ma pur sempre un bel ragazzo. Media statura, occhi castani, capelli biondi dal taglio indefinito, fisico snello ma con una robusta corporatura. Ciò che mi ha sempre colpito di lui era lo sguardo, seducente e profondo benché in realtà era un ragazzo piuttosto impacciato e timido ma nonostante tutto tra di noi c'era, come si suol dire, una certa chimica.
    
    Quella sera decisi di esagerare, indossai un tubino nero piuttosto attillato e corto che portai apposta per l'occasione. Quando lo comprai la commessa mi suggerì di indossarlo senza reggiseno ma non aggiunse nulla riguardo al resto dell'intimo pertanto quella sera, nel dubbio, decisi di non indossare alcunché. Colsi Luca impreparato, non si aspettava che mi sarei presentata in quel modo per cena e rimase piacevolmente sorpreso. Mi squadrò dalla testa ai piedi per i quali aveva nutrito sempre un certo interesse tanto che, di proposito, restai scalza. Capì subito come si sarebbe evoluta la serata, solo ...
    ... uno stupido avrebbe frainteso. Certo, io e lui, soli in montagna per le vacanze era ovvio che fosse solo una scusa ma erano due giorni che lo tenevo volutamente sulle spine. Sapevo per certo che non si sarebbe mai fatto avanti quindi ebbi l'idea di fargliela simpaticamente pagare e ammetto che mi costò un notevole sforzo anche se alla fine ne valse decisamente la pena.
    
    Stappai la prima bottiglia di vino, un rosso non da poco in realtà, riempii i calici e ci sedemmo a tavola. Parlammo del più e del meno mentre consumavamo quel poco che era rimasto dalla cena del giorno prima, sorseggiammo più di qualche bicchiere di vino e infine, dopo circa mezz'ora, finito di mangiare ci spostammo davanti al camino portando con me il mio calice ancora pieno e la bottiglia ormai quasi vuota.
    
    Era giunto il momento di entrare nel vivo della serata e avevo programmato tutto nel minimo dettaglio. Una fantasia elaborata con cura svariate volte sommersa dalla schiuma nella mia vasca da bagno.
    
    Ad ogni modo, mentre mi sistemavo sul pavimento davanti al fuoco mi rovesciai addosso ciò che rimaneva nel bicchiere e ahimè non potei proprio far altro che sfilarmi il vestito.
    
    Luca era incredulo, rimase senza parole ancora una volta e non mi stupirebbe sapere che fosse anche turbato dal mio gesto ma io feci finta di nulla, come se tutto fosse assolutamente normale.
    
    Mi sedetti, il parquet intiepidito dal calore delle braci lo resero una superficie piuttosto piacevole su cui adagiarsi. Rimasi lì ...
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