Moira
Data: 11/05/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... più, che mi attraeva per il colorito quasi diafano che mi faceva pensare ad una vergine da violentare ad ogni costo; che fosse una checca tendenzialmente, lo leggevo facilmente da tutti i segnali del genere, di cui forse neppure si rendeva conto, ma che a una vecchia puttana come me non potevano certamente sfuggire.
Dopo averlo ‘corteggiato’ a lungo, specialmente con intensi sguardi significativi che lo mettevano a disagio o con palpate lunghissime alla mazza compressa nello slip e nel pantalone, decisi che alla prima occasione lo avrei agganciato e sverginato come si doveva; l’opportunità, delicatissima per la contingenza, venne un giorno che lo vidi avviarsi ai bagni; mi alzai e, dopo che fu sparito dietro la porta, entrai deciso, mi piazzai a fianco a lui agli orinatoi e tirai fuori la mia bestia in mezza erezione.
Tenendolo alla radice per pisciare dritto, mi girai verso di lui e notai che guadava ammirato; partii subito all’attacco.
“Vedo che ti piace il mio cazzo. Vuoi che ci giochiamo un poco?”
“Non so … non l’ho mai fatto … poi qui … pericoloso … “
Lo presi per un braccio e mi diressi all’unica cabina con serratura funzionante; chiusa la porta, gli affidai il cazzo che prese con dita delicate, da pianista, e palpò disordinatamente; gli afferrai il polso e o guidai a farmi una sega correttamente; ne aveva voglia e trovò subito il movimento e il ritmo; dopo poco, la mazza si ergeva dura nelle mani che dovette usare insieme per raccogliere i coglioni, come ...
... gli avevo indicato, e mandare su e giù la pelle lungo l’asta; si appassionava al gioco e partecipava.
Per portare l’esperienza più oltre, premetti sulle spalle finché si accosciò senza perdere il contatto col cazzo; lo presi io e glielo passai più volte su tutto il viso fino ad appoggiarlo sulla bocca; si era attaccato alle mie natiche, forse per tenersi in equilibrio, e si passava voluttuosamente la mazza su tutta la pelle del volto; appoggiai sulle labbra e spinsi; le aprì delicatamente e lasciò passare la cappella; gli suggerii.
“Spingilo contro il palato e lecca come un gelato; se ne hai voglia fatti una sega … “
Accennò di no con la testa senza mollare il cazzo che ora scivolava tra le gote e lungo il palato verso l’ugola; spinsi col bacino per scoparlo in bocca; intuì e succhiò mentre il cazzo affondava in gola; si fermò un paio d volte per non soffocare, poi mi fece il pompino più dolce e delicato che il mio cazzo avesse mai provato; decisi di rinviare la sborrata perché ormai avevo voglia di assaggiare il suo culo che prevedevo roseo e tenero come quello di un bambino.
Gli dissi che, nell’intervallo per il pranzo, saremmo usciti insieme e avremmo fatto cose più belle; accennò di si con la testa, ci ricomponemmo e tornammo ai posti; il suo rossore verginale indicava con chiarezza che aveva rotto la sua purezza e che adesso aveva anche voglia di assaggiare il resto; probabilmente i suoi impulsi omosessuali frenati a lungo ora esplodevano con virulenza e gli ...