Moira
Data: 11/05/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
Impiegai un bel poco a trasferirmi nella nuova sede e, soprattutto, ad acclimatarmi; fortunatamente, niente della mia fama mi aveva preceduto e niente emerse, nel periodo che impiegai a comprare un alloggio, con la liquidazione dal lavoro precedente, e ad orientarmi nell’ambiente di lavoro e nella città; ufficialmente, mi ero trasferito perché soprannumerario nell’ufficio tecnico dell’altra fabbrica; in realtà, me n’ero andato prima che scoppiasse uno scandalo.
Nessuno sapeva della mia bisessualità; il massimo di cui mi si poteva accusare era avere scopato con molte delle operaie e delle impiegate con cui lavoravo; ma il mio timore era che saltassero fuori le mie frequentazioni con baldi ragazzi, preferibilmente di qualche anno più giovani di me, alla bocca dei quali affidavo volentieri il mio cazzo extralarge; molte volte, completavo con la perforazione dei loro culi teneri e appetitosi.
In compenso, non disdegnavo di succhiare giovani mazze o prendermele allegramente nel culo; per sfuggire ai pettegolezzi ed alla pessima pubblicità che negli ambienti piccoli scatena problemi, ero abituato a spostarmi di qualche decina di chilometri, quando mi prendeva la fregola del maschio, attivo o passivo che fosse; per le femmine, andava bene anche la fabbrica; di colpo, mi si pose il problema di una scelta immediata e imprevedibile tra lo scandalo e la fuga.
Per mia disgrazia, la stessa preferenza di location la ebbe anche il figlio di uno dei maggiori azionisti della ...
... fabbrica, un ventenne bello come un adone che capitò nel bar di ritrovo abituale dei miei maschietti; quando lo vidi, me ne innamorai immediatamente e desiderai con tutto me stesso il suo culo e il suo cazzo, meglio se insieme; ci misi dieci minuti, cronometro alla mano, a portarmelo nel cesso, ad aprire la patta e a sbattergli in bocca il cazzo rovente di voglia.
Non era nuovo a quell’esperienza e mi succhiò con gusto; prima di avventurasi in un pompino vero, mi chiese se fossi disposto a imboscarmi in un albergo per stare comodi; accettai e lo seguii in un alberghetto nei pressi; mi fu subito chiaro che era un habitué del posto perché gli consegnarono la chiave senza registrazione; pensai ad un giovane ricco e potente del territorio che si divertiva in quelle camere.
La conferma me la diede immediatamente; entrati in camera, andò in bagno e tornò fuori nudo con un tubetto di lubrificante in mano; mi spogliai in tutta fretta e lo raggiunsi sul letto; mi piegai sul suo cazzo giovane, di media stazza, quasi rosa come i cazzi dei giovanissimi non adusi alle scopate, e lo presi in bocca giocandoci con grande lussuria; lui mi portò sopra di se e imboccò la mia mazza che per un attimo lo impressionò per la mole una volta e mezza la sua; poi la prese in bocca.
Ci succhiammo a sessantanove per un quarto d’ora buono; poi lui passò a leccarmi tutto l’apparato genitale, dal coccige ai testicoli e da lì fino alla cappella facendomi sentire la dolcezza della lingua su tutti i gangli ...