1. L’unico modo per spostarsi è il taxi.


    Data: 09/05/2023, Categorie: Racconti Erotici, Etero Tradimenti Autore: 46471428, Fonte: RaccontiMilu

    ... dimena e piú cerco di andare a fondo, Credo di aver sentito un “NO” ma con la bocca occupata e senza fiato non ci mette molto a rassegnarsi.
    
    Le sfilo il membro dalla bocca, ha le lacrime agli occhi, forse l’ho tenuta troppo a fondo. Le prendo il viso e la bacio sulle labbra, la sua lingua cerca la mia, i suoi occhi cercano il mio consenso e capisco che allora le piace essere sottomessa. La giro un poco, le mani sul muro, la schiena inarcata e tutti i suoi buchini stretti davanti alla mia faccia, le lecco nuovamente la fichetta che trovo grondante di sapori e scorro fino alla schiena e salgo fino al collo.
    
    -Ora godiamo insieme.. Lo vuoi troietta? Le dico mentre il mio cazzo è posato a contatto della sua fichetta.
    
    -Si dammelo.
    
    -Te lo do se hai capito chi sei. Chi sei?
    
    -La tua troia, sono la tua troia, ti prego…
    
    -Brava ragazza.
    
    Le afferro i capelli, inarcando ancor di più la schiena, la sua fichetta pulsante di desiderio é pronta ad accogliere tutto il mio membro, lo punto e scivola al suo interno, sento tutti i muscoli che si contraggono mentre faccio scorrere veloce la mia carne dentro la sua, ansima e si tappa la bocca per non urlare, le afferro un seno e lo stringo forte, lei mette la mano sulla mia, mi implora di non smettere che sta godendo, ci sono quasi mi dice mentre la sento tremare e muoversi meno ritmicamente, le do uno schiaffo sul culo con forza, concentrati cazzo! Mentre sta ricevendo l’orgasmo il mio pollice le massaggia il buco del ...
    ... culetto, trema ancora per l’orgasmo quando capisce che ora voglio violare la sua verginità anale. Mi guarda in volto, ha la pelle rosso fuoco ed è chiaramente un poco spaventata ma vuole concedersi, si lascia andare. Sputo su quel buchetto, il pollice che lo massaggiava ora lo sta allargando, lo prepara. Ci appoggio la cappella e mi accorgo che è ancora stretto, gli farà male. Le sorrido e le dico di non urlare e rilassarsi.. Spingo e comincio a farmi strada, devo sforzare per farci entrare il glande, lei non mi aiuta, le fa male, avanza quando spingo, così la prendo per i fianchi e la tiro a me, un poco alla volta mi son fatto spazio mentre lei soffocava il dolore, con una mano mi teneva a distanza il bacino cosi le ho afferrato i polsi per tirarla a me, la testa posata sullo schienale del divano copriva i rantolii di dolore. Dolore che poi, con il tempo di abituarsi ha cominciato a lasciar spazio al piacere, ora scorro bene dentro il suo culetto, le strizzo il seno, mugula di piacere e mi ripete che è la mia troia. Sfilo la cappella da quell’orifizio e lo vedo bello aperto che lentamente si richiude. Ora voglio guardarla mentre gode di questa nuova esperienza quindi la giro e la sposto con il bacino sul bracciolo del divano a pancia in su. Le dico ti tenersi le gambe che non abbiamo mica finito. Fa un cenno con la testa ed eccola in posizione, la luce soffusa del bancone da lavoro riflette sui corpi sudati, le colpisco le labbra della fichetta con il mio membro, ad ogni colpo un ...
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