1. Avevo tredici anni - terzo capitolo


    Data: 06/05/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69

    ... conversazione non li coinvolse, il luogo era indifferente e loro stessi si sentirono estranei l’uno per l’altro così e, fatto aggiungere qualche birra al conto che divisero a metà, ritornarono a casa. Si sedettero davanti alla casa immersa nel silenzio e aprirono una birra ciascuno. Erano pressappoco le stesse cose che avevano fatto al ristorante, ora però intorno a loro c’era la casa, qui non erano due estranei, avevano un passato e un futuro, anche se molto prossimo, solo quello che li vedeva coinvolti fino all’indomani.
    
    Thomas stava dicendo che avrebbe fatto le cose con comodo, sarebbe passato a consegnare le chiavi e poi si sarebbe diretto a Bruxelles.
    
    Al che Paolo disse
    
    - Che ne dici se vengo con te fino a lì?
    
    - Se vuoi fai pure, ma non ne vedo il motivo.
    
    - Il motivo è che sono in cerca di lavoretti per arrotondare. Magari se mi fai conoscere il nuovo padrone di casa, potrei offrirgli i miei servizi.
    
    - Porco, ci vuoi provare, via uno subito un altro.
    
    - Ma Thomas gli offrirei i miei servizi per la casa, il giardino, pulire, imbiancare, innaffiare.
    
    - Ma sì, a me poi che mi frega?
    
    Queste parole fecero capire a Paolo che se non prendeva lui l’iniziativa, tutti i lati negativi che li attendevano avrebbero prevalso. Una casa vuota, solo il pavimento su cui dormire, un’estraneità incombente, il desiderio neutralizzato dai pensieri.
    
    Gli venne in aiuto il sogno che aveva fatto prima dell’arrivo dei trasportatori e iniziò a metterlo in atto.
    
    Si ...
    ... alzò, prese il suo padrone per mano ed entrò in casa. Nel riquadro della finestra che il chiarore esterno disegnava sul pavimento si fermò, lo fronteggiò e prese a sfilargli i vestiti, Thomas lo lasciò fare.
    
    Si tolse anche lui la maglietta, i pantaloni e le mutande e nudi come erano lo invitò a sdraiarsi. Allungato sul pavimento con il chiarore che ne esaltava il corpo, Paolo poggiò le labbra sul torace di Thomas. Piano, piano scese giù, si fermo un po’ nell’incavo dell’ombelico e arrivò al sesso. Ci giocò, lo prendeva e lo mollava, lo spostava col naso ma la mobilità del cazzo diventava sempre più impedita dalla rigidità che il membro stava assumendo. Anche il suo cazzo era in erezione e allora ci provò. Si girò in un testa e croce, si tirò addosso il corpo del suo padrone, si prese tutto il cazzo in bocca e, senza fare altri movimenti, aspettò.
    
    Thomas gli stava sopra e aveva la faccia a pochi centimetri da questo coso che reclamava le sue attenzioni. Era di bella fattura e lo confrontò al suo. Stesso colore scuro, peli neri, tanti e arruffati, la forma cilindrica leggermente arcuata al centro, il glande quasi tutto scoperto e il prepuzio ne riempiva il canale alla base. Il suo era dritto e più a cono, stretto in punta e largo alla base, come un cuneo, accentuato anche dalla circoncisione, era fatto per forzare un’entrata stretta come era stato il culo vergine di Paolo. Il prepuzio che lui non aveva lo attrasse e ci andò con la lingua, la infilò nel solco che si formava ...