1. Avevo tredici anni - terzo capitolo


    Data: 06/05/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69

    ... il commiato non era ancora scontato, vi sarebbe potuto essere anche un seguito.
    
    L’approccio si prospettava forte, come si addice tra master e slave.
    
    - Vai dentro troia che ti voglio lasciare qualche ricordino.
    
    Dette queste parole, Thomas ordinò a Paolo di togliersi i panni di dosso e aggiunse.
    
    - Devi essere nudo come un verme.
    
    Prima di seguirlo in casa, andò alla macchina a cercare quello che poteva servire per legarlo. Una volta dentro, anche lui si denudò.
    
    In una casa completamente vuota, con una corda di un paio di metri, la cinghia dei pantaloni e un panno vecchio da poter fare a brandelli, c’era poco a cui ispirarsi. Non c’era neanche un piano di appoggio su cui tenere fermo Paolo per una flagellazione in piena regola. A vederlo poi nudo subito gli venne voglia di incularlo. L’unico punto della stanza diverso da un muro era il davanzale della finestra che era aperta. Fuori era già calato il buio e stando in casa a luci spente, da fuori non si vedeva quello che succedeva dentro. Solo i suoni si propagavano e quello che si sarebbe sentito stando fuori dalla finestra fu “sflash”, il suono di una cinghiata che accarezzò le natiche di Paolo che, a gambe larghe e con le mani poggiate al davanzale da cui era distanziato per una posizione a novanta gradi, si stava offrendo a quelle carezze. Con il crescere del desiderio fisico la dominazione celebrale delle cinghiate si esaurì, senza neanche arrivare a contarne quante le dita di una mano. Tenendo Paolo nella ...
    ... posizione in cui si trovava, Thomas lasciò andare la cinghia, si fece sputare sulla mano, aggiunse anche la sua saliva e gliela spalmò sul buco del culo.
    
    - Questa è meglio della crema. Tu non devi far altro che allargare il culo e dilatarlo come se dovessi cacare.
    
    Così dicendo avvicinò il cazzo al culo, gli infilò l’indice e il medio di entrambe le mani in bocca e gliela allargò. Usava le dita come a farne un morso da cavallo per impedirgli di muoversi e diede un colpo secco. La reazione involontaria che il dolore acuto esercitò sullo sfintere fu l’espulsione del corpo estraneo, appena entrato.
    
    - Troia, lo hai fatto uscire.
    
    Incazzato come una bestia spostò una mano dalla bocca ai capelli e tentò lo scotennamento. Lo costrinse ad accasciarsi per terra e con un braccio stretto al collo gli tenne ferma la testa con la bocca verso l’altro e vi infilò dentro l’altra mano.
    
    Quando finalmente Paolo ebbe la bocca libera per parlare, le sue parole furono di scusa.
    
    - Scusami Thomas, non volevo farlo uscire è stato un reazione al dolore, involontaria. La crema non lubrifica solo, anestetizza anche. È lì, vuoi che la metto?
    
    - E dopo? Il mio cazzo ci balla dentro il tuo culo largo, dovrei averlo il triplo per fartelo sentire.
    
    Be! Visto come si sono messe le cose, vestiamoci e andiamo a cena.
    
    Così dicendo lo attirò a se, gli morsicò un lobo dell’orecchio, il collo, gli ficcò la lingua in bocca, gli afferrò la sua e la succhiò.
    
    La cena fu di nessun interesse, la ...