1. Iniziazione tardiva (storia vera)


    Data: 29/04/2023, Categorie: Etero Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    ... incredibile.
    
    Prima di godere mi fermai. Non avevo fretta: volevo aprirla al fantastico mondo del sesso, aprirla in tutti i sensi.
    
    «Ora farò io una cosa a te» la avvisai, sfilandole il cazzo dalla bocca. Un filo di saliva rimase teso tra la sua lingua e la punta umida della mia mazza, particolare che trovai estremamente eccitante. «Sdraiati sul letto.»
    
    Le sfilai le mutandine con un gesto lento, baciandola e leccando piano dall’ombelico in giù, lasciandole sulla pelle una scia di saliva che scendeva sinuosa fino all’interno delle cosce.
    
    Appena la mia lingua sfiorò il clitoride la sentii trattenere il respiro.
    
    «Ora ti lecco la fica.».
    
    «Oh mio dio…» mormorò. «Dio che bello…»
    
    Cominciai a baciarle profondamente il sesso, a bocca aperta, succhiando e infilando la lingua tra le labbra turgide e umide di umori. Mi presi tutto il tempo necessario per farle avere il primo, intensissimo, orgasmo della sua vita. Sentirla godere nella mia bocca portò l’erezione a livelli parossistici. Mi alzai in piedi, leccandomi le labbra e i baffi, intrisi di secrezioni vaginali, poi le alzai le gambe appoggiandole sulle mie spalle. La fica appariva umida e aperta, un fiore pronto a essere colto. Appoggiai la cappella sulla fessura, facendola scivolare su e giù in una carezza delicata al clitoride e alle piccole labbra, poi spinsi. Vidi la mazza ...
    ... entrare fino a metà lunghezza. Gioia sospirò di piacere.
    
    «Fai piano, ti prego» implorò.
    
    Mi trattenni dallo spingere ulteriormente per timore di sfondarla, erano anni che non faceva sesso, e presi a pompare con delicatezza, assaporando ogni affondo senza nessuna fretta.
    
    Arrivai quasi all’orgasmo, ma mi fermai un attimo prima per prolungare il rapporto. Volevo ancora altro da lei.
    
    Stavolta fui io a a sdraiarmi sul letto.
    
    «Siediti sulla mia faccia» spiegai. «Mettimi il culo in bocca.»
    
    Dimenticando ogni pudore, salì a cavalcioni del mio viso e offrì lo sfintere alla mia lingua. Cominciai a leccarla con passione animale, strappandole gemiti di puro godimento, poi passai alla fica fradicia, leccando e bevendo tutto ciò che colava fuori.
    
    «Succhiami il cazzo» dissi tra una leccata e l’altra. Un istante dopo sentii il calore delle sue labbra intorno alla mazza e cominciammo un favoloso sessantanove.
    
    Era una scopata inattesa e assolutamente fantastica, l’iniziazione tardiva al sesso di una donna che non ne aveva mai davvero assaporato i piaceri.
    
    Ero pronto a godere, e scelsi di farlo mettendola alla pecorina sul letto. Tenendole le mani sui fianchi sottili diedi gli ultimi colpi e finalmente arrivai all’orgasmo. Fu una sborrata enorme e intensissima che mi lasciò svuotato e del tutto soddisfatto.
    
    Sarebbe stata una lunga notte. 
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