Iniziazione tardiva (storia vera)
Data: 29/04/2023,
Categorie:
Etero
Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69
... un minuto, poi, con la coda dell’occhio, mi accorsi che lei era sulla soglia e mi stava guardando, cosa su cui avevo contato.
Si era tolta maglia e jeans e stava indossando un vestitino corto da casa, poco più che una maglietta lunga fino a metà coscia. Mentre l’indumento scivolava lungo il suo corpo ebbi modo di vedere quanto fosse in forma nonostante l’età, e il mio uccello reagì immediatamente cominciando a svettare. La cappella era rossa e lucida. Mi voltai verso di lei, mostrandole tutto.
«Ti imbarazza?» le chiesi. Scosse la testa in un cenno di diniego. Non riusciva a distogliere lo sguardo dalla mia mazza.
Mi avvicinai e l’abbracciai, stringendola alla vita e appoggiandole il cazzo sulla pancia, poi le mie mani scesero sui glutei morbidi e cominciai a baciarla. Fu un contatto lungo, dolce e molto sensuale. La mazza era tesa in modo quasi doloroso, e attraverso la stoffa sottile della maglietta sentivo il calore della sua pelle.
Ci spostammo in camera da letto, dove le chiesi di sedersi sulla sponda. Obbedì, rossa in volto, mentre io rimasi in piedi. Feci un passo avanti. Gioia, per la prima volta nella sua vita, si trovò con la bocca a pochi centimetri da un cazzo grosso e duro.
«Ti piace il profumo che sentì?» le chiesi.
«Sì. È molto intenso.»
«Sei pronta a sentirne il sapore?»
Mi guardò dal basso verso l’alto. «Non l’ho mai fatto.»
«Ora lo farai. Prendilo in bocca.»
Lei si avvicinò, obbediente, e fece scivolare le labbra sulla ...
... cappella fino a un quarto dell’asta. Il tocco era delicatissimo.
«Ora vai su e giù con la testa» ordinai.
Gioia cominciò un saliscendi lento e ritmato che mi fece correre un brivido caldo lungo la schiena.
«Questo è un pompino» le dissi. Poi, con volgarità deliberata, aggiunsi. «Significa che mi stai succhiando il cazzo.»
Mi stava stimolando molto, ma non avevo nessuna intenzione di godere così presto, così la fermai posandole con dolcezza una mano sulla testa.
«Aspetta, ora facciamo un’altra cosa.»
Lasciai trascorrere qualche secondo, per fare in modo che la marea montante dell’orgasmo calasse un po’, poi presi la sua testa tra le mani.
«Spalanca bene le labbra e lasciale morbide» la istruii. «Non muovere la testa.»
Lei obbedì docilmente. Alzò lo sguardo per cercare il mio, il cazzo ancora in bocca. Stavo godendo molto e questo la eccitò, nonostante l’imbarazzo non fosse del tutto sparito.
Cominciai a pompare lentamente, facendole arrivare la mazza in fondo alla gola per poi arretrare fin quasi a posare la cappella sulle labbra, attento a non provocarle conati di vomito.
«Ora ti sto scopando in bocca» dissi piano, la voce arrochita dal piacere che mi stava donando.
Assaporai la sensazione per qualche minuto, godendomi lo spettacolo del mio cazzo che entrava e usciva dalla sua bocca spalancata al massimo, durissimo e lucido di saliva. Ad ogni affondo Gioia emetteva un mugolio sommesso. L’idea che per lei fosse la prima volta era per me uno stimolo ...