La Clessidra - Secondo
Data: 25/07/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: vengeance, Fonte: EroticiRacconti
... stata educata a casa. Era una ragazza esile e bruna, aveva ereditato i lineamenti della madre, ma aveva un viso piu' affilato, la carnagione piu' scura e, durante l'estate, il suo viso si copriva di graziose efelidi.
Valeria, la minore, aveva diciotto anni. Piu' bassa e piu' in carne della sorella, dalla carnagione rosea e dei capelli che naturalmente sfumavano dal biondo al castano. Per lei la vita nel paese era sempre stata quella scandita dal controllo sempre piu' pressante del nuovo ordine: la scuola, le attivita' sociali obbligatorie, i corsi di formazione. Non se ne lamentava mai, anzi, per lei era naturale che qualcun altro desse forma alla sua vita per lei.
Rodolfo e Francesca le lasciarono nel salottino intiepidito dal sole, a leggere. Marito e moglie usavano uscire per una passeggiata alla domenica pomeriggio e, soprattutto quel giorno, era come se si leggessero nel pensiero; come se sapessero di aver qualcosa di importante di cui discutere.
Uscirono di casa. Dopo qualche decina di metri presero a camminare mano nella mano, mentre una brezza piacevole li conduceva nel parco.
Nessuno aveva ancora detto una parola quando Rodolfo vide in lontananza delle persone che non gradiva mai incontrare. Tre dei suoi amici della lontana giovinezza. Avevano fatto la guerra nella stessa squadriglia, poi loro erano entati nelle forze armate, per vocazione uno e per uno stipendio sicuro gli altri due. Il Nuovo Ordine aveva fatto largo uso degli uomini gia' arruolati e ne ...
... aveva sicuramente tirato fuori il peggio.
Rodolfo avrebbe preferito evitarli, ma ormai era sulla loro strada. Ad ogni modo affretto' il passo cercando di ignorarli.
Una voce lo raggiunse alle spalle: «Rodolfo! Non si salutano gli amici? Come stai? La tua signora?».
Era Franco, con un tono beffardo che Rodolfo non gradiva affatto. Gli altri, Manfredi (l'idealista) e Stefano, guardavano la scena distrattamente.
Rodolfo si volto', facendo un cenno col capo e mormorando un mezzo saluto. Poi lui e Francesca si allontanarono.
Camminarono per dieci minuti lungo i sentieri del giardino pubblico, ognuno cercando il coraggio di iniziare una conversazione.
Finalmente Rodolfo esordi': «Francesca, noi dobbiamo andare via da questo paese.»
«Lo so», rispose lei dopo una lunga pausa.
Poi, quasi singhiozzando aggiunse: «Cosa ti hanno fatto. Cosa ti hanno fatto...».
Lui la abbraccio': «Non devi preoccuparti di me, quel che conta e' che noi dobbiamo crescere le nostre figlie lontano da questa oppressione, da questo regime schifoso. Domani parlero' con il mio contatto nella vecchia resistenza, troveremo il modo di andar via».
Camminavano ancora tenendosi per mano, di nuovo in silenzio. Davanti a loro ricomparve il gruppetto di amici. Era chiaro che avevano fatto un giro apposta per incrociarli di nuovo, probabilmente un'idea di Franco che quel giorno aveva voglia di crear guai.
Ma Rodolfo non aveva intenzione di lasciarsi provocare, ormai i suoi pensieri dovevano ...